Da Walter Rossi a Emanuele Artom, Torino celebra i volti della Resistenza
Torino e la sua Comunità ebraica non dimenticano i propri eroi. Sono infatti giorni in cui la città ricorda i partigiani caduti nel corso della Resistenza al nazifascismo. Come il giovanissimo Walter Rossi, trucidato nell’eccidio al Pian del Lot nella collina torinese, o il capitano Ferruccio Valobra, fucilato al Poligono di Tiro del Martinetto. A ricordarne di recente il sacrificio, insieme alle autorità cittadine e della Regione, il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni e il rabbino capo rav Ariel Di Porto, recitando l’Itzkhor in loro memoria.
In queste ore poi, dopo due anni di iniziative virtuali dovuta alla pandemia, è tornata a percorrere le strade di Torino la tradizionale marcia in memoria di Emanuele Artom, il giovane partigiano ebreo morto in prigione sotto le torture naziste a soli ventinove anni.
La marcia, promossa dalla Comunità ebraica di Torino in collaborazione con quelle di Casale Monferrato e Vercelli e con la Comunità di Sant’Egidio, ha preso avvio dal binario 17 della stazione di Porta Nuova, da dove partivano i treni per la deportazione. E si è poi conclusa in Piazzetta Primo Levi, di fronte alla sinagoga. Qui le autorità locali e i ragazzi delle scuole torinesi si sono incontrate per riflettere assieme sulla testimonianza e l’insegnamento di Artom.
Questa “marcia per ricordare” rappresenta un invito a riflettere sul passato, sulle scelte decisive, sulle violenze e le ingiustizie del nazifascismo, e, di riflesso, sulla realtà di oggi, che vede drammaticamente, a oltre 75 anni dalla conclusione della seconda guerra mondiale, il ritorno di un conflitto bellico spietato, provocato dalla terribile aggressione da parte di una grande potenza nei confronti di un Paese democratico. Da qui anche l’attualità del tema proposto alle scuole torinesi coinvolte nell’iniziativa: “Verso il domani: dalla paura alla speranza”.
“La paura – ha affermato il presidente Disegni, aprendo la manifestazione – è quella che tutti noi non possiamo non provare in questo momento per il futuro delle relazioni internazionali dopo la terribile guerra in corso, ma la speranza, o in altri termini l’ottimismo della volontà, è quanto dobbiamo fermamente nutrire per fare fronte al dramma che stiamo vivendo e per progettare in maniera attenta e rigorosa e con lungimiranza il futuro che siamo chiamati a realizzare”.
Alla marcia sono intervenuti anche la vicesindaca di Torino Michela Favaro, il presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte Daniele Valle, Daniela Sironi, presidente della Comunità di Sant’Egidio Piemonte, il prefetto Raffaele Ruberto e Nino Boeti, presidente dell’ANPI Provinciale.