Giardino della Memoria di Nardò,
il caso arriva al Parlamento europeo
Istituito nel 2010 grazie ad alcune donazioni di privati, il “Giardino della Memoria” di Santa Maria al Bagno a Nardò, in provincia di Lecce, ricorda che quell’aria ospitò in passato un campo di accoglienza per profughi, in prevalenza ebrei, appena scampati alla Shoah. Una iniziativa il cui futuro sembra messo a rischio dall’amministrazione comunale, che nel 2020 ha informato i donanti dell’esistenza di un progetto, finanziato dalla Commissione europea, che prevede la demolizione di quell’area verde per la creazione di una rete di idroscali per idrovolanti di collegamento tra la Puglia e la Grecia. “Perché modificare la destinazione di un giardino dedicato alla memoria dei rifugiati in un momento storico in cui la Memoria è sotto assedio da ogni genere di movimenti di destra ed estrema destra?” la domanda che si poneva allora con Pagine Ebraiche l’ideatore del giardino, il professor Pierluigi Congedo, docente di diritto alla Luiss di Roma e al King’s College di Londra. Un caso ancora aperto che proprio in questi giorni è arrivato sui banchi del Parlamento europeo. In una interrogazione alla Commissione avviata dall’europarlamentare Sandro Gozi si chiede in particolare se, interagendo con l’Ufficio regionale competente, sia possibile individuare “un’altra area in cui realizzare, con fondi europei, il terminal”; ma anche di far luce sulla ragione “che ha spinto il Comune di Nardò a non coinvolgere i donanti e il comitato, regolarmente registrato, nella decisione”; e infine se sia possibile “promuovere un tavolo di confronto tra il Comitato a difesa del Giardino, i donanti e l’amministrazione locale”.
(Nell’immagine la prima agave del giardino, posta nel 2010 in ricordo di Ottfried Weisz)