La confessione di David Beckham
“Matzah balls, la mia passione”

Qualche anno fa una foto fece il giro della rete. Immortalava David Beckham, il simbolo del calcio inglese tra Anni Novanta e prima decade del Duemila, con in testa una kippah. Un’occasione triste quella in cui era stato chiamato a indossarla: il funerale del nonno materno Joseph West, cui era affezionatissimo. Ma anche un momento, per l’assai popolare nipote, per ribadire quanto quell’identità sia stata importante nella sua vita.
“Ho un legame più forte con l’ebraismo che con qualsiasi altra religione” disse allora, per poi confermare questo concetto nella sua autobiografia e in altre occasioni. Si scopre adesso che l’ex campione di Manchester United, Real Madrid e Paris Saint Germain, protagonista a fine carriera anche con la maglia del Milan, ha una passione per uno dei cibi più “identitari” dell’ebraismo: le matzah balls, e cioè le palle fatte con farina di azzime immancabili sulle tavole per Pesach, la Pasqua ebraica, che inizierà questo venerdì al tramonto. Qualcosa che appartiene da sempre al suo orizzonte culinario-affettivo, ha detto lo “spice boy” durante una recente intervista per un podcast.
È stato il nonno a farlo appassionare. Una delle figure, ha fatto capire, che più l’hanno influenzato nella sua crescita. Spesso lo accompagnava in sinagoga e al sabato la grande festa era l’apparizione nel menù di casa West delle mitiche matzah balls, servite dentro un brodo di pollo fumante. Una prelibatezza dunque per tutte le stagioni e non soltanto per gli otto giorni di Pesach in cui ci si astiene dal consumo di cibi lievitati in ricordo di quanto fecero gli ebrei affrancatasi dalla schiavitù d’Egitto e in viaggio verso la Terra Promessa sotto la guida di Mosè, il loro liberatore.
Per Beckham memorie che ancora scaldano il cuore a distanza di tanto tempo.