“Memoria e lotta all’antisemitismo,
il Veneto ha aperto una strada”

Conoscere, comprendere, ricordare, opporsi all’antisemitismo, ai pregiudizi di tipo razzista, ai sentimenti e costumi di odio “che affliggono i nostri tempi e dilagano anche e più che mai oggi attraverso i mezzi di comunicazione di massa”. Contrastarli con ancora più fermezza l’obiettivo del Consiglio regionale del Veneto nell’adottare nel gennaio del 2020, primo in Italia, una legge specificamente dedicata al Giorno della Memoria. Un dispositivo aggiornato alcune settimane fa nella stessa sede, con un allargamento di prospettiva che contempla anche l’istituzione di percorsi di studio che valorizzino la conoscenza dell’ebraismo e della storia ebraica. “Obiettivo della legge così rivista è sostenere nelle istituzioni e nelle scuole una Memoria diffusa e consapevole, che non si limiti ai riti di un giorno” ha annunciato la presidente della Commissione Cultura Francesca Scatto in occasione del voto che ha ratificato questa estensione con approvazione unanime del Consiglio. Partner privilegiati saranno le tre Comunità ebraiche del Veneto (Venezia, Verona e Padova), oltre alla Fondazione CDEC e ad “università, enti, associazioni o fondazioni culturali del Veneto o comunque operanti anche in Veneto, storici e conoscitori qualificati”.
Positivi riscontri nell’ebraismo italiano. “Il Veneto ha aperto una strada che potrebbe rappresentare un modello anche per altre regioni. Una scelta virtuosa che va nella direzione di una lotta sempre più serrata all’antisemitismo” il pensiero di Davide Romanin Jacur, attuale assessore al Bilancio UCEI ed ex presidente della Comunità ebraica di Padova, che è stato tra quanti hanno accompagnato questo percorso. “Trovo – il suo pensiero – che si sia lavorato molto bene: questa legge e il suo adeguamento non nascono d’altronde dal caso ma sono il frutto di quanto è stato seminato finora. È un segnale molto importante”. Ad essere apprezzata è in particolare la decisione di approfondire “la storia e l’identità ebraica: parliamo infatti di una presenza viva, radicata nel territorio da vari secoli”. Conoscerla più a fondo, insiste, “non potrà che facilitare la sconfitta di quei pregiudizi che la legge si prefigge di contrastare”. Un plauso da parte sua va quindi “alla presidente di Commissione Scatto; ad Alberto Villanova che l’ha preceduta in questo incarico, facendo sì che la legge fosse istituita; a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato”.