L’intervento di Liliana Segre
“Ucraina, respingere l’indifferenza
la cifra della nostra umanità”

Più volte, nelle tante circostanze pubbliche che ancora la impegnano, la senatrice a vita Liliana Segre ha evocato la grande scritta “Indifferenza” che ha voluto fosse incisa all’ingresso del Memoriale della Shoah di Milano. Un monito per ricordare come quella scelta non sia mai l’opzione giusta.
È tornata a farlo nelle scorse ore, in un’occasione particolarmente significativa per le istituzioni italiane: l’intervento della vice prima ministra ucraina Olga Stefanishyna che, in collegamento con la Commissione Diritti umani, Femminicidio e Anti-discriminazioni del Senato, ha posto l’accento sulle molteplici atrocità compiute dall’esercito russo sul suolo ucraino. “Ogni giorno emergono dettagli sempre più orribili: torture, sepolture di massa, violenza sessuali, brutalità commesse di fronte ai bambini”, la sua denuncia. Accompagnata da una richiesta, al “mondo civilizzato”, di reagire con sempre più forza e fermezza.
Parole che hanno toccato la senatrice a vita. “Alla stazione ferroviaria di Milano c’è uno spazio dedicato alla Memoria, è il binario 21, dal quale nel 1943 partivano i treni per i campi di concentramento. In questo luogo che custodisce ricordi di disperazione e sofferenze, campeggia una parola che oggi dobbiamo riproporre e dobbiamo temere: indifferenza” ha evidenziato, poco dopo, nel suo intervento. Una scelta impossibile per quanto emerso da questa testimonianza, così come in ragione “delle immagini che vengono dall’Ucraina” e “dalle parole dei racconti di questa folle guerra”. In questo senso, il messaggio di Segre, la cifra della nostra umanità resta “la capacità di indignarci davanti alle violenze, alle tragedie, alle aggressioni contro donne, bambini e anziani e giovani uomini in divisa”.