Intellettuali perseguitati dal fascismo,
nuovi tasselli per la Memoria

Continua ad arricchirsi di nuove voci e informazioni il portale bilingue “Intellettuali in fuga dall’Italia fascista. Migranti, esuli e rifugiati per motivi politici e razziali” lanciato dall’Università di Firenze nel 2018, nell’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle leggi razziste.
Animato dalla professoressa Patrizia Guarnieri, questo straordinario strumento di conoscenza è stata la meta di molti anche nei giorni che hanno preceduto le celebrazioni del 25 Aprile. Tra le ultime biografie inserite quelle di due ebrei italiani che scelsero di fare l’aliyah, ritagliandosi uno spazio da protagonisti anche nella società del nascente Stato ebraico: l’artista fiorentino Renzo Luisada e il rabbino torinese Emanuele Menachem Artom. Da poco in rete anche le storie del compositore Mario Castelnuovo Tedesco, del medico Emanuele Pekelis, dei perseguitati politici Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi. In evidenza anche la vicenda di Noemi Susani, laureata all’Università di Firenze e una delle poche donne abilitate alla professione dall’Università di Siena (10 su 253 nel 1937), la cui figura è stata ricordata in occasione di un evento tenutosi lo scorso Giorno della Memoria. È scomparsa nel 2000. “Era, per l’appunto, un 25 Aprile”, fa notare Guarnieri. Che presto partirà alla volta degli Stati Uniti per presentare il portale e gli obiettivi di questo formidabile “cantiere aperto” alla Columbia University. Non la prima volta che dagli Usa si mostrerà un interesse tangibile per il suo lavoro. Il portale, ricorda Guarnieri, ha infatti il patrocinio della New York University Public Library e del John Calandra Italian American Institute, Queens College della CUNY. Inoltre un gruppo di traduttori, coordinato dalla professoressa Francesca Parmeggiani, sono studenti della Fordham University. Tra i primi fruitori del portale c’è proprio il pubblico statunitense, secondo solo a quello italiano. Seguono in questa classifica, spiega, “Inghilterra, Francia e Israele”. Sul sito la mappa relativa alla diffusione degli accessi rende bene l’idea di quanto lontano si sia andati, toccando davvero tutti e cinque continenti.

(Nell’immagine, del 1955, Mario Castelnuovo Tedesco con Igor Stravinsky)