25 Aprile, una targa per la Memoria
Nel nome di Angelo Samaia
Il convoglio della morte cui fu destinato partì per Auschwitz, il 30 gennaio del 1944, dal binario 21 della stazione centrale di Milano. Sullo stesso convoglio viaggiava tra gli altri Liliana Segre. Destinato alle miniere di carbone di Janinagrube-Libiaz Maly, Angelo Samaia morirà alcuni mesi dopo in una data che si ipotizza tra il 31 luglio e il 20 agosto. Non si sa nelle camere a gas di Birkenau oppure se per gli stenti di quella vita infernale.
Nel nome di questo ebreo pisano, nato nel 1917 e arrestato alla fine del ’43 in seguito a un inganno teso alla sua famiglia, le celebrazioni del 25 Aprile del Comune toscano di Massarosa. La sua storia è stata ricordata in due diverse circostanze. Prima nell’aula del Consiglio comunale, con gli interventi della sindaca Simona Barsotti, della presidente dell’Anpi Massarosa Gabriella Paolini e dei Consiglieri comunali Lucania Federico e Gilardetti Federico, a cui sono seguiti i saluti del presidente della Comunità ebraica di Pisa Maurizio Gabbrielli. Quindi con l’apposizione di una targa commemorativa sulla strada per Compignano vicino a quella che ricorda l’eccidio che fu lì compiuto dalle SS, nel luogo dell’esecuzione di Amos Paoli. A caratterizzare la giornata anche una relazione dello storico e giornalista Nicola Di Nardo, con interventi di alcuni familiari Samaia e dello storico Virginio Monti.
“I superstiti della Shoah sono ad oggi pochissimi e presto non potranno più raccontare con la loro voce cosa significò Auschwitz” ha sottolineato Di Nardo, che sta curando una pubblicazione su questa vicenda. Questo il suo messaggio: “Viviamo tempi difficili, in cui solo la Memoria può aiutarci ad aprire gli occhi e ad evitare che una tragedia simile si verifichi di nuovo”.