“Memoria consapevole,
anche attraverso l’arte”

Arte per la Memoria, arte come vita. Per Edith Bruck un imperativo che ha trovato la strada di varie decine di libri, componimenti e poesie. “In un modo o nell’altro torno sempre a quel tema. La Memoria è quotidiana, non posso dimenticare un solo giorno. È da 60 anni che mi confronto con i ragazzi con questa consapevolezza” racconta da un’aula della Pontificia Università Lateranense, davanti a tanti giovani. Quasi un’ora di testimonianza, dall’orrore del lager al suo impegno presente per illuminare cuori e coscienze, ad inaugurare la mostra “Arte nella Shoah” che l’ambasciata israeliana presso la Santa Sede ha portato in territorio vaticano nell’occasione di Yom haShoah. In risalto una selezione di opere di proprietà dello Yad Vashem, nella gran parte realizzate in campo di sterminio e che, evidenzia il Memoriale, “riflettono la tensione tra la propensione a documentare i tragici eventi subiti e il desiderio di affrancarsi attraverso l’arte”. Un ampio spettro di sentimenti, quindi. “Dalla disperazione all’ottimismo” ha sottolineato l’ambasciatore Raphael Schutz, ricordando come purtroppo una gran parte degli artisti sarebbe morto di lì a poco in modo atroce. Al diplomatico anche il compito di spiegare cosa sia Yom HaShoah, il suo significato nel calendario israeliano, l’intenso percorso di riflessione che vedrà l’epilogo tra una settimana con altri due appuntamenti molto sentiti dalla cittadinanza: Yom haZikaron e Yom HaAtzmaut.
“Davanti a queste opere è importante sostare, in un certo senso abitarle. E sempre con un atteggiamento rispettoso”, il pensiero del segretario generale della CEI Stefano Russo. Un monito, un invito “a non chiudere gli occhi, in un’epoca in cui l’antisemitismo che sta tornando ci sprona a non abbassare la guardia”. Monsignor Antonio Pitta, biblista, si è poi soffermato su alcune questioni spinose fonte ancora oggi di pregiudizio. Come l’uso distorto del termine “fariseo” e tutto quel che attiene l’irrevocabilità della Legge e dell’Alleanza messa in discussione in determinati ambienti ecclesiastici.
L’incontro, che ha visto una folta partecipazione di pubblico, si è aperto con i saluti del rettore Vincenzo Buonomo.