Yom HaShoah, il ricordo
nell’Italia ebraica

Dopo due anni di pandemia, l’Italia ebraica torna a riunirsi per commemorare insieme e di persona Yom HaShoah, il giorno del calendario ebraico in cui si ricordano le vittime della persecuzione nazifascista. Nelle sinagoghe delle diverse Comunità risuonano i nomi di chi è stato deportato nei lager e non è più tornato.
Nel Tempio maggiore di Milano, ad esempio, ad accompagnare la lettura da parte dei giovani della scuola ebraica della lunga e dolorosa lista sono state accese sei candele in ricordo dei sei milioni di ebrei uccisi nella Shoah. Chiamate ad accenderle, come negli anni passati, le Testimoni Liliana Segre e Miriam Linker. “Se guardo alle notizie attuali, non posso che dirmi preoccupata per l’aumento dell’antisemitismo”, ha sottolineato a margine della cerimonia la senatrice a vita a Pagine Ebraiche. Una preoccupazione condivisa dal rabbino capo rav Alfonso Arbib e dal presidente della Comunità ebraica milanese Walker Meghnagi, intervenuti nel corso della cerimonia curata dall’Associazione Figli della Shoah. “Dobbiamo ricordare che la Shoah non nasce dal nulla. C’è un prima e un dopo. Il prima è rappresentato da una lunghissima storia di antisemitismo e antigiudaismo: senza quello è difficile immaginare la Shoah” il messaggio del rav, che è anche il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana. “Dobbiamo riflettere su questo passato, studiarlo e tenerlo a mente quando guardiamo al dopo della Shoah. Perché purtroppo c’è un dopo: l’antisemitismo che pensavamo ormai relegato a un ruolo marginale sta tornando. Nelle forme antiche e in quelle moderne dell’odio contro Israele”.
Nel cuore della Capitale – davanti all’ingresso della scuola ebraica al Portico d’Ottavia – è risuonato stamane il rumore della sirena che tutta Israele ha ascoltato negli stessi istanti interrompendo ogni attività e occupazione. Tra i partecipanti la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e la presidente UCEI Noemi Di Segni. “Ventiquattro ore profonde, fatte di dolore e memoria, per non dimenticare sei milioni di vite derubate della dignità umana, della gioia e di tutto ciò che di bello la vita può offrire” rimarca la Comunità romana, che ieri ha accolto Yom HaShoah con una cerimonia solenne al Tempio maggiore con il rabbino capo rav Riccardo Di Segni che ha officiato la preghiera in memoria delle vittime della Shoah.
Un nuovo appuntamento si svolgerà nel pomeriggio, all’interno di una delle sinagoghe di riferimento degli ebrei libici su invito dell’associazione Astrel, per ricordare chi perse la vita “a Giado, Sidi Azaz, Buerat El Hsum, Buq Buq, Auschwitz, Reichenau e Bergen Belsen”. La prima iniziativa di questo genere a svolgersi in Europa.

(Nell’immagine: Liliana Segre durante la cerimonia alla sinagoga di Milano)