La missione di Eydar in Piemonte:
“Italia trasferisca l’ambasciata”

“Chi guarda oggi l’Ucraina aggredita da una potenza atomica, non può che pensare alla situazione israeliana”.
Così l’ambasciatore d’Israele Dror Eydar, ospite ad Asti delle celebrazioni per il 18esimo anniversario dalla costituzione della sezione locale dell’Associazione Italia-Israele. Uno dei tanti appuntamenti che hanno scandito la sua missione istituzionale nel Piemonte, caratterizzata anche da numerosi incontri con il mondo ebraico. Dopo la visita alle Comunità di Vercelli e di Casale Monferrato l’ambasciatore è stato ospite di quella torinese, dove ha trascorso lo Shabbat partecipando alle funzioni del venerdì sera e del sabato mattina in sinagoga, e trattenendosi sia a cena che a pranzo con il presidente Dario Disegni, il rabbino capo Ariel Di Porto e la Giunta comunitaria. Al kiddush del sabato mattina ha inoltre tenuto un breve intervento.
Nel corso dell’incontro pubblico di Asti, tenutosi a Palazzo Ottolenghi, Eydar ha evidenziato i tanti aspetti che uniscono i due Paesi: “Entrambi – ha sottolineato ad esempio – abbiamo conosciuto un lungo cammino per conquistare la nostra indipendenza e la nostra libertà”. La sua speranza è che anche l’Italia, al pari degli Stati Uniti e di altri Paesi, possa trasferire in futuro l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Un auspicio formulato con queste parole: “Tutte le religioni benedicono il pane nelle loro preghiere: la nostra capitale è il nostro pane. La nostra gioia non è completa senza essa”.