Menzogne revisioniste

Un’ondata di revisionismo scuote la società italiana, veicolata dai salotti televisivi, strumento ormai sostituitosi alla scuola in un’opera che non è di educazione, ma potremmo definire di radicale diseducazione, applaudita dai like di sostenitori di diversa natura: analfabeti, reduci della vecchia sinistra filosovietica, fascisti. Che cosa ci hanno detto le loro guide spirituali, inserendosi nel dibattito sull’aggressione russa all’Ucraina e sull’ovvio confronto tra Putin ed Hitler, per salvare l’immagine dello zar e il suo attacco alla democrazia e all’Europa? Che in fondo non c’è nulla di male nelle dittature, nella perdita delle libertà (libertà che gli stessi invocano a piene mani per difendere il loro diritto allo sproloquio), che i bambini nelle dittature sono felici. Che Hitler non voleva la guerra, poverino c’è stato costretto da Francia e Inghilterra, che male aveva fatto ad attaccare la Polonia (insieme ai sovietici, by the chance)? E che i tedeschi si sono comportati da gentiluomini in Italia, a parte due o tre stragi, condotte non dalla Wermacht ma dalle SS. Menzogna: la maggior parte delle stragi contro i civili in Italia sono state opera dell’esercito tedesco in fuga dal Sud. E, menzogna ancora più ineffabile, sostengono che in Italia gli occupanti erano gli Alleati, non i tedeschi. Ma la dichiarazione di guerra dell’Italia alla Germania del 13 ottobre 1943 dove la mettete? a meno, naturalmente, di non sostenere che in Italia il governo Badoglio era illegittimo e che legittima era invece la repubblica di Salò di Mussolini. È questa la linea di Massimo Fini? e non rappresenta, oltre a tutto il resto, anche un insulto a quegli oltre 600000 internati militari italiani che preferirono il lager all’adesione a Salò?
Ignari di questi basilari fatti storici, troppi italiani continuano ad apprezzare questo revisionismo fondato sulla menzogna, considerandolo un modo di opporsi alla versione ufficiale della storia. In questa nuova narrazione, inoltre, la caccia agli ebrei, non appare. Una semplice conseguenza di poco rilievo? O, se appare, è opera degli stessi ebrei, come nella stupefacente affermazione di Lavrov, il ministro degli Esteri russo, fatta ieri alla televisione italiana (naturalmente!): “Hitler era ebreo”. Vecchia frottola ripescata dai russi oggi, chissà perché?
Attenti! In nome di una presunta libertà di pensiero, e per far propaganda a Putin, stanno riscrivendo la storia. Una storia in cui i buoni presto diventeranno i nazisti e i fascisti, gli ebrei si saranno sterminati da soli, i cattivi della storia resteranno gli angloamericani, loro sì stupratori a differenza dei tedeschi, sempre gentiluomini. E gli italiani, di fronte a questa propaganda, concorderanno con convinzione, di fronte alle loro televisioni sempre accese.

Anna Foa