Milano e gli orrori del nazismo
Una targa per tutelare la Memoria

“Qui furono reclusi, torturati, assassinati, avviati ai campi di concentramento e di sterminio antifascisti, resistenti, ebrei di cui il nazismo e il fascismo avevano deciso il sistematico annientamento”. Davanti all’ex Albergo Regina di Milano, che dal 13 settembre 1943 alla Liberazione fu sede delle SS e della Gestapo, da oggi compare una nuova targa. Con una petizione popolare infatti era stato chiesto al Comune di modificare quella precedente, posta nel 2010. Allora si scelse di fare un generico riferimento agli “esseri umani”, senza specificare che tra le vittime delle torture naziste commesse nell’albergo in via Silvio Pellico 7 c’erano anche gli ebrei. Ora quell’assenza è stata corretta ed è un passaggio importante di Memoria per la città, ha ricordato il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Milo Hasbani, presenziando alla cerimonia di svelamento della targa, assieme alla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, al presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, al presidente di Anpi Milano Roberto Cenati e allo storico Giovanni Marco Cavallarin. “Abbiamo aggiunto la parola ebrei alla targa per significare che abbiamo messo un tassello in più rispetto al panorama della memoria”, ha evidenziato Buscemi, presente con un delegazione di consiglieri. “Quando sono venuti a trovarmi per propormi questo cambiamento, ho trovato fosse doveroso e giusto. – le parole della presidente del Consiglio comunale – Ci siamo subito attivati perché venisse fatto. Per ricordare e per fare il punto sulla memoria non basta il Giorno della Memoria, ma tutti i giorni possono essere l’occasione adatta per farlo”. Un passaggio importante anche per il futuro, ha aggiunto il presidente della Comunità ebraica milanese Meghnagi. “Precisare l’identità ebraica delle vittime non è un fatto scontato. Dobbiamo ricordare che i nazisti diedero la caccia agli ebrei proprio per la sola colpa di esserlo”, la riflessione di Meghnagi. Per Cavallarin, tra i promotori dell’iniziativa a cui ha preso parte anche il presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach, la targa rappresenta un ulteriore monito sulle responsabilità del passato. Se è vero che ci furono alcuni giusti, “molti di più furono i delatori e coloro che rimasero indifferenti” davanti alla persecuzione, ha ricordato lo storico, richiamando la storia di alcuni ebrei torturati all’ex Albergo Regina. Per il presidente provinciale dell’Anpi Cenati quando si parla di mondo ebraico non si deve dimenticare il suo contributo alla Resistenza. “Furono oltre duemila gli ebrei che fecero parte della Lotta di Liberazione”. Tra loro punti di riferimento per la ricostruzione democratica dell’Italia come Eugenio Colorni e Leo Valiani. “Queste occasioni ci ricordano che non dobbiamo dare per scontata la nostra libertà”.