La nota sul sito della Comunità di Milano Lettera a Meloni e La Russa, la nota del presidente
Il sito della Comunità ebraica di Milano Mosaico ha dato diffusione alla seguente nota del presidente della Comunità Walker Meghnagi:
“In questi giorni è apparso un mio messaggio strettamente personale sul Secolo d’Italia, che è stato utilizzato strumentalmente come sostegno al convegno organizzato da Fratelli d’Italia.
A un invito a cui non ho aderito, ho risposto che sto seguendo con attenzione l’evoluzione della destra che, seppur dimostri vicinanza alla Stato di Israele e abbia fatto passi avanti nella consapevolezza della storia della Shoah, ha ancora una forte necessità di fare i conti con le sue pericolose frange estremiste, condannando senza ambiguità gli orrori del fascismo.
Rimango fermamente convinto che i rapporti personali, che i rappresentanti politici delle istituzioni ebraiche sono tenuti ad avere con i politici, per il bene delle stesse istituzioni, non possano comunque essere interpretati come espressione della posizione della Comunità Ebraica di Milano che è composta da persone con idee diverse, appartenenze politiche diverse e che sarà sempre schierata unanimemente contro quel fascismo purtroppo ancora oggi presente nella società”.
La nota fa riferimento al messaggio che lo stesso Meghnagi aveva fatto avere a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, e che è stato letto pubblicamente da quest’ultimo in occasione della recente conferenza di Fratelli d’Italia a Milano:
“Caro Ignazio, Cara Giorgia, ringrazio per l’invito ad intervenire come ospite alla vostra assemblea programmatica alla quale per impegni fuori Milano non potrò essere presente. Ho seguito dai mezzi di informazione la vostra manifestazione così come, sin dai tempi della tua sincera amicizia con mio padre Isacco, seguo con attenzione l’evoluzione della destra politica italiana che mai ha mancato di schierarsi con Israele in politica estera e che è in prima fila nella condanna dell’Olocausto e delle orrende leggi razziali. Sono a conoscenza dei vostri ottimi rapporti a Roma come a Milano con esponenti della comunità ebraica e mi rallegra sapere che ci accomuna l’amore per il valore della libertà e, da buoni conservatori, lo sguardo al futuro, ma sapendo conservare le tradizioni e l’identità che contraddistingue ogni popolo. Buon lavoro per il bene della concordia e della crescita della nostra Italia”.