Zelensky risponde a Lavrov:
“La Russia ha dimenticato la lezione
della seconda guerra mondiale”

Le dichiarazioni antisemite e senza contraddittorio del ministro degli Esteri russo Lavrov hanno fatto il giro del mondo. E naturalmente sono arrivate alle orecchie del primo ministro ucraino Zelensky, ebreo, nipote di combattenti anti-nazisti e la cui famiglia fu duramente colpita dalla Shoah. “Il ministro degli Esteri russo ha affermato apertamente e senza esitazione che i più grandi antisemiti sarebbero stati tra gli ebrei stessi. E che pure Hitler avrebbe avuto sangue ebraico. Come è possibile sostenere una tesi del genere alla vigilia dell’anniversario della vittoria sul nazismo?”, si è domandato in un intervento trasmesso nelle scorse ore.
A detta del presidente ucraino i veleni diffusi da Lavrov sarebbero “la prova che le autorità russe hanno dimenticato tutte le lezioni della seconda guerra mondiale, o forse non le hanno mai imparate”. Zelensky si è poi chiesto: “Adesso che questa posizione è nota, l’ambasciatore israeliano rimarrà a Mosca? Le relazioni con la Russia saranno le stesse?”.
Il ministro degli Esteri d’Israele Yair Lapid ha stigmatizzato con forza le parole del suo omologo. “Le osservazioni del ministro degli Esteri Lavrov sono sia imperdonabili e oltraggiose che un terribile errore storico. Gli ebrei non si sono uccisi da soli nella Shoah. Il livello più basso di razzismo contro gli ebrei – il suo pensiero – è accusare gli ebrei stessi di antisemitismo”.