Panni sporchi e famiglia allargata

Si dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Giusto, ma poi dove si stendono? E cosa si intende per famiglia? Il nucleo famigliare? I fratelli? Gli zii e i cugini? Fino a quale grado? Può capitare che i panni stesi attirino la curiosità dei vicini di casa e dei passanti mentre i cugini non ne sanno nulla, e magari saranno proprio i vicini di casa e i passanti a informarli.
Se l’ebraismo italiano è una famiglia (neppure troppo numerosa) e i panni sporchi sono le discussioni e le polemiche al suo interno indubbiamente noi che viviamo nelle Comunità medie e piccole ci sentiamo talvolta come i cugini di secondo, terzo o quarto grado che vengono informati dagli estranei sulle vicende della propria famiglia. Infatti abbiamo appreso di dure critiche, e addirittura di una richiesta di dimissioni rivolta al Presidente della Comunità Ebraica di Milano dai Consiglieri di minoranza a causa del suo amichevole messaggio inviato a Fratelli d’Italia quasi esclusivamente attraverso la rassegna stampa Bokertov: in sostanza il portale dell’Unione delle Comunità Ebraiche ha riferito quanto è stato detto su queste vicende da giornali non ebraici, oltre a riportare una parziale smentita del Presidente stesso e il testo originale del messaggio (che purtroppo, a mio parere, smentisce la smentita, almeno in parte). Quindi certamente non c’è stata nessuna censura né omissione (del resto non è una notizia segreta, dato che il comunicato dei Consiglieri di minoranza è pubblicato sul sito della Comunità di Milano), ma per noi ebrei delle medie e piccole Comunità è difficile sfuggire, una volta di più, alla sensazione di essere tagliati fuori, di essere spettatori passivi mentre tutto viene fatto, detto, discusso e dichiarato altrove. Nel caso specifico stiamo parlando di un tema delicatissimo: quali rapporti dobbiamo tenete con una forza politica che non ha reciso del tutto i suoi legami con il passato fascista e che tuttora esalta personaggi che si sono resi direttamente responsabili delle campagne d’odio e della persecuzione contro gli ebrei. Su una questione così importante sarebbe opportuno aprire un dialogo che coinvolga tutta la famiglia. A maggior ragione se i panni stesi sono già sotto gli occhi di tutti.

Anna Segre