Ebrei d’Inghilterra, la Chiesa si scusa Un’attesa lunga ottocento anni
Nel 1222 il Sinodo di Oxford adottò delle gravi leggi antiebraiche: ordinò l’interruzione delle relazioni sociali tra ebrei e cristiani; vessò le comunità ebraiche attraverso nuove tasse e costrinse i suoi membri ad indossare un segno distintivo; vietò inoltre la costruzione di nuove sinagoghe. Si arrivò infine nel 1290 all’editto di espulsione degli ebrei dall’Inghilterra. Ci vollero oltre 350 anni perché il provvedimento venisse cancellato. Fatti vergognosi per cui la Chiesa d’Inghilterra ora, a distanza di ottocento anni, ha deciso di chiedere scusa. Lo ha fatto attraverso una cerimonia speciale organizzata alla Christ Church Cathedral di Oxford, alla presenza, tra gli altri, dei rappresentanti dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby. “Il servizio di oggi è un’opportunità per ricordare, pentirsi e ricostruire”, ha commentato Welby. “Preghiamo che ispiri i cristiani di oggi a rifiutare le forme contemporanee di antigiudaismo e antisemitismo e ad apprezzare e ricevere il dono dei nostri vicini ebrei”. Al quotidiano Guardian Jonathan Chaffey, arcidiacono di Oxford, ha evidenziato come sia arrivato il momento per i cristiani di pentirsi per le loro “azioni vergognose” e “riformulare positivamente” le loro relazioni con la comunità ebraica. “Non dimentichiamo che siamo ancora in viaggio. C’è ancora molto che deve essere fatto”, il commento invece del rabbino capo di Gran Bretagna Ephraim Mirvis (nell’immagine nel corso di un’iniziativa a margine della cerimonia). Il rav ha definito le scuse “un’occasione gloriosa, speciale, sorprendente e storica”. Ma dall’altra parte ha voluto sottolineare come il percorso per correggere torti, ingiustizie e incomprensioni sia ancora lungo. Il rabbino capo, rimasto fuori dalla cattedrale per motivi religiosi, in un’iniziativa a margine ha chiesto che le relazioni tra cristiani ed ebrei siano “rafforzate” per permettere di continuare la lotta contro ogni forma di “odio, razzismo e intolleranza”.
La cerimonia ad Oxford arriva nel solco di un documento stilato dalla Chiesa d’Inghilterra nel 2019 sulle relazioni cristiano-ebraiche in cui si esortavano i cristiani a contrastare attivamente l’antisemitismo. All’epoca, l’arcivescovo Welby disse: “Solo guardando indietro e riconoscendo i nostri fallimenti come cristiani possiamo iniziare ad andare avanti con autenticità”.