Il convegno a 100 anni dalla nascita
“Piero Della Seta, figura da riscoprire”

A lungo protagonista della politica romana nelle file del PCI, Piero Della Seta nasceva esattamente cento anni fa. Quasi trent’anni di servizio ininterrotti nel governo dell’amministrazione, nelle vesti sia di Consigliere comunale che di assessore. Un arco di tempo che è ancora un record nella storia repubblicana e che i fatti hanno dimostrato ben speso, in particolare nell’avviamento del programma straordinario volto ad erogare servizi primari allora mancanti nelle borgate.  
Un trauma profondo a segnarne la gioventù: l’espulsione dal liceo Visconti, quando di anni ne aveva 16, in seguito alla promulgazione delle leggi razziste. Cosa ciò abbia rappresentato nella sua vita è stato il figlio Roberto, presentando di recente in Campidoglio il libro “Scuola negata. Le leggi razziali e il Liceo E.Q Visconti”, a testimoniarlo con parole commosse.
Sempre il Campidoglio è stato ieri lo sfondo di un evento dedicato alla sua eredità nel secolo dalla nascita, promosso dalla Fondazione Gramsci e incentrato sui concetti di “capire” e “trasformare” la città che gli furono congeniali. Tra gli intervenuti anche il sindaco Roberto Gualtieri, che nel suo saluto ha auspicato l’inizio di una nuova stagione di studi “che possa colmare il vuoto storiografico” su una figura così significativa, ma ancora poco conosciuta. “Colpisce la sproporzione tra la sua importanza sia amministrativa che politica, oltre che nella riflessione teorica, e la pressoché totale assenza di studi e riflessioni” ha detto Gualtieri evidenziando le tante battaglie condotte da Della Seta (che fu anche membro attivo della Resistenza). “Capire e trasformare la città – ha poi aggiunto il sindaco – per lui erano la stessa cosa. Pensiero e azione, strettamente collegati”.

(Nell’immagine: l’intervento di Francesco Giasi, direttore della Fondazione Gramsci)