Italia e Israele, innovare l’agricoltura
per garantire la sicurezza alimentare 

Il riscaldamento globale, la carenza di pioggia alternata a fenomeni atmosferici straordinari quanto distruttivi. E ora la crisi in Ucraina generata dall’invasione russa con costi in primo luogo umani, ma anche economici. “Il costo dei mangimi, dei fertilizzanti e del carburante è salito alle stelle per gli agricoltori di tutta Europa, poiché l’invasione russa del suo vicino riduce le forniture di grano e fa salire alle stelle il prezzo dell’energia e di altri fattori di produzione. Gli agricoltori colpiti hanno anche difficoltà di accesso al credito, mentre i loro problemi finanziari aumentano”, racconta il Financial Times. Allo stesso tempo la difficoltà nella produzione in Europa incide sulla sicurezza alimentare globale: il Vecchio continente è infatti uno dei principali produttori agricoli del mondo nonché tra i maggiori esportatori di cibo. In questo quadro diventa ancor più urgente l’esigenza di ripensare i sistemi di produzione alimentari. E su questo, con l’idea di massimizzare
l’efficienza produttiva e far nascere filiere agroalimentari innovative, si basa la nascita della conferenza “Techagriculture meeting Italia-Israele: L’agricoltura incontra l’innovazione”. Un appuntamento organizzato dal 16 al 18 maggio a Napoli dall’ambasciata d’Israele in Italia in collaborazione con Confagricoltura, il Comune e l’Università Federico II.
L’iniziativa, che ambisce a diventare un appuntamento annuale rivolto ai Paesi mediterranei, “si propone di promuovere contatti tra decine di aziende aziende israeliane e italiane operanti nei settori agroalimentare, idrico ed energetico”, spiega l’ambasciata. Un’occasione di incontro per costruire nuove cooperazioni tra realtà di diversi paesi e per mettere a confronto il meglio del know-how su tematiche come l’agricoltura sostenibile, l’irrigazione di precisione, il miglioramento genetico delle sementi, l’uso della robotica e della tecnologia nell’agricoltura così come nell’allevamento.
L’evento, esteso a policy-makers e decisori politici di livello nazionale, regionale e locale, e ad accademici e ricercatori, vedrà la partecipazione anche dei membri del governo italiano.
“Oggi più che mai, alla luce dell’attenzione internazionale nei confronti dei cambiamenti climatici, crediamo che l’impegno per un’agricoltura sostenibile sia di primaria importanza e Israele potrà essere foriera di idee e tecnologie innovative in quest’ambito: dal water management alla precise agriculture e non solo. sottolinea l’ambasciata Tali tecnologie potrebbero essere molto
produttive per il settore agricolo italiano, caratterizzato da condizioni climatiche simili a quelle
israeliane. Inoltre, crediamo fermamente che lo scambio con le best practice italiane del settore aprirà nuovi orizzonti anche per il panorama israeliano”.
A proposito di quest’ultimo, a dare uno spaccato sul suo futuro in un’intervista all’agenzia Ue European Training Foundation il direttore dell’Istituto di ingegneria agricola del Volcani Center Avital Bechar. Nel colloquio Bechar si concentra sull’uso della robotica in agricoltura diretta a migliorare la produzione, ma anche a trasformare le competenze dei lavorati. Sempre meno utilizzati per lavori pesanti, sempre più qualificati per gestire la tecnologia. Un doppio risultato, spiega Bechar, su cui in Israele si inizia ad investire e che rappresenta un esempio del percorso del domani del primo settore.