Gerusalemme, la festa dei grandi libri

Grandi libri e grandi storie al Festival degli scrittori che ha preso il via a Gerusalemme. Tra i protagonisti di questa edizione, in larga parte in presenza, il premio Nobel per la Letteratura Olga Tokarczuk, il neo Pulitzer Joshua Cohen, Julian Barnes, Hervé Le Tellier, Peter Singer, Yuval Noah Harari e Jonathan Franzen. “È la mia terza volta in Israele. Provo sempre una profonda emozione nel rendermi conto che questo Paese esiste” ha detto Tokarczuk, presentando l’edizione appena tradotta del suo libro del 2014 sul falso messia Jacob Frank. Un’opera che le è costata “otto anni di lavoro, scartabellando anche tanti archivi” e pensata anche per far emergere “come le due culture, quella polacca e quella ebraica, si siano spesso influenzate a vicenda nella loro lunga convivenza una al fianco dell’altra”. Il suo nuovo libro in uscita, ha annunciato, sarà invece un thriller.
Alla scrittrice, durante un precedente incontro con la stampa, è stato chiesto anche un parere sull’aggressione russa all’Ucraina. “La Russia – la sua risposta – è una minaccia al mondo libero: ucraini e polacchi la pensano allo stesso modo”. Un conflitto anacronistico, ha poi aggiunto Tokarczuk, “e che riporta alla mente alcune immagini orribili legate alla seconda guerra mondiale”.
Tra gli eventi più attesi quello con il fresco vincitore del Pulitzer, impostosi con un corrosivo romanzo sulla famiglia Netanyahu incentrato sulla figura dello storico Benzion, il padre dell’ex premier Benjamin. “Con questo mio libro ho cercato di trasmettere cosa abbia significato vivere nell’epoca di Donald Trump” ha detto in una intervista all’Associated Press da Gerusalemme, dove è già da qualche giorno per una residenza artistica. A suo dire infatti entrambi gli uomini politici sarebbero cresciuti all’interno di famiglie “diventate, di fatto, un reality show”. Uno show del quale, volenti o nolenti, “anche noi facciamo parte”.
Sotto i riflettori anche l’Italia, in particolare con la scrittrice Giovanna Giordano i cui romanzi sono in traduzione in ebraico. Il suo intervento nell’ambito del festival, organizzato in collaborazione con l’Istituto italiano di cultura di Tel Aviv, sarà dedicato alle violenze e alle ferite del colonialismo fascista in Africa. Ne parlerà con Itai Anghel, celebre inviato di guerra, che in passato è stato sulle tracce dei terroristi dell’Isis e più di recente in Ucraina, confrontandosi nell’occasione anche con il premier Zelensky.
Il futuro del mercato editoriale al centro invece dell’International Book Forum apertosi nelle stesse ore, con numerosi ospiti da tutto il mondo. Presenti a Gerusalemme dirigenti e rappresentanti delle principali fiere del settore. Tra loro Elena Pasoli, exhibition manager della Bologna Children’s Book Fair.
a.s twitter @asmulevichmoked
(16 maggio 2022)