Memoria e rivolte

Si parla molto in questi giorni di ebrei e Resistenza, sfatando da più parti il mito della passività ebraica. Il CDEC, con Liliana Picciotto, sta conducendo ricerche di ampio raggio sui partigiani ebrei italiani. E due giorni fa ho partecipato alla Casa della Memoria di Roma ad una discussione interessante sul bel libro di Luciano Susini, La Resistenza ebraica in Europa. E allora, mi viene spontaneo ricordare che oggi, 16 maggio, è l’anniversario della rivolta del 1944 dei Rom ad Auschwitz-Birkenau. Quando i nazisti si presentarono al campo zingari per prelevare ed eliminare gli oltre 4000 rom del campo, trovarono gli internati al corrente delle loro intenzioni e pronti a ribellarsi. Si scatenò una battaglia impari, condotta da parte degli internati con gli oggetti più disparati, coltelli, vanghe, pietre. Alla fine i nazisti rinunciarono.
Non era naturalmente finita lì. Duemila rom internati furono trasferiti, gli altri, vecchi, donne e bambini compresi, furono liquidati il 2 agosto, in quell’operazione terribile di cui Piero Terracina, dalla baracca vicina, ci ha lasciato un indimenticabile racconto.
Solo per accostare, alle rivolte degli ebrei, anche questa dei rom, come loro prigionieri ad Auschwitz, come loro assassinati nelle camere a gas.

Anna Foa, storica