“Odio e violenza, suprematismo bianco è una minaccia esistenziale per Usa”
Quanto accaduto a Buffalo, negli Stati Uniti, è “un atto di terrorismo interno”. Non ha dubbi il Presidente Usa Joe Biden nel definire l’ennesima strage compiuta da un suprematista bianco nel paese. “Un crimine ripugnante e motivato dall’odio razziale, perpetrato in nome della disgustosa ideologia del nazionalismo bianco”, ha aggiunto Biden. Dieci le persone assassinate dall’attentatore, il diciottenne Payton Gendron. Come ha scritto lui stesso nel manifesto pubblicato in rete, si è tratta di un’azione progettata nei minimi dettagli. Il suo primo obiettivo era quello di “uccidere quanti più neri possibile”. E per questo ha scelto un’area specifica di Buffalo, dove ha colpito armato di fucile d’assalto, indossando un’armatura tattica, un elmetto e una body camera con cui ha filmato la strage in live streaming. Il video è stato quasi subito eliminato dalla piattaforma in cui è stato pubblicato. La volontà di Gendron era quella di emulare in tutto e per tutto il terrorista che più lo ha ispirato: Brenton Tarrant. L’uomo che a Christchurch, in Nuova Zelanda, ha massacrato 51 persone in una moschea in nome della teoria cospirazionista della sostituzione dei bianchi. Una teoria che il giovane attentatore di Buffalo ha fatto sua, come evidenzia il direttore dell’Anti-Defamation League Jonathan Greenblatt. Gendron “è stato pesantemente influenzato dall’ideologia suprematista bianca, compresa la teoria cospirativa della ‘Grande Sostituzione’, virulentemente antisemita e razzista. Non fraintendetemi: questo è lo stesso odioso veleno antisemita che ha ispirato i killer di Pittsburgh, Poway, El Paso e Charleston”, sottolinea il numero uno della ong americana che si occupa di lotta all’antisemitismo e a ogni forma d’odio. “Si è trattato dell’ennesimo attacco prevedibile da parte di un convinto suprematista bianco che si è imbevuto di odiose teorie cospirative online e poi è passato all’azione violenta, questa volta prendendo di mira soprattutto vittime di colore. – le parole di Greenblatt – Non possiamo rimanere compiacenti di fronte a questa continua e grave minaccia alla sicurezza nazionale. Bisogna fare di più, ora, per contrastare la violenza razzista e antisemita propinata dall’estrema destra”.
Nel suo delirante manifesto, il diciottenne copia quanto già scritto da Tarrant e ripropone la Teoria della Sostituzione Bianca, che ha radici europee e si è diffusa su entrambi i lati dell’oceano. Secondo questa narrazione esisterebbe una élite globale che sta cercando di distruggere le nazioni bianche attraverso la sostituzione sistematica delle popolazioni bianche. Le strategie impiegate da queste “élite globali” includono l’immigrazione di massa di non bianchi e l’incoraggiamento della mescolanza tra membri di “razze non bianche e bianchi”. Come in molte teorie cospirazioniste, a guidare questa élite sarebbero gli ebrei. A questo facevano riferimento ad esempio i minacciosi manifestanti dell’estrema destra che nel campus dell’Università della Virginia nel 2017 intonavano il lugubre coro: “Jews will not replace us” (gli ebrei non ci sostituiranno). Parole che fanno eco ha quanto ha scritto il terrorista di Buffalo. “Sto sostenendo che i gentili sono contro gli ebrei”, ha scritto l’attentatore. “Noi li superiamo di numero 100 volte, e loro non sono forti da soli. Ma con i loro modi ebraici ci mettono l’uno contro l’altro. Quando vi renderete conto di questo, saprete che gli ebrei sono il più grande problema che il mondo occidentale abbia mai avuto. Devono essere trovati e uccisi, se sono fortunati saranno esiliati. Non possiamo più mostrare alcuna simpatia nei loro confronti”. Minacce terribili che, avverte l’Anti-Defamation League, corrono online e rappresentano un pericolo che non si può circoscrivere a singoli episodi. Da qui l’appello ad un intervento deciso di contrasto per fermare il veleno suprematista.
dr