Kiev, il simbolico ritorno
della bandiera d’Israele

Tra le ambasciate che stanno tornando operative a Kiev, dopo l’evacuazione dovuta all’aggressione russa, c’è anche quella d’Israele. Nelle scorse ore l’ambasciatore Michael Brodsk ha infatti simbolicamente issato di nuovo la bandiera con la stella di David nei pressi della sede diplomatica. L’ambasciatore come tutto il corpo diplomatico dal 21 febbraio aveva lasciato Kiev, continuando però a lavorare per aiutare le persone in fuga dalla città e dal paese. In questi mesi Gerusalemme ha duramente condannato l’aggressione russa, soprattutto attraverso il suo ministero degli Esteri, con il Premier Naftali Bennett invece più cauto nelle sue uscite. L’esecutivo si è poi impegnato a fornire aiuti umanitari all’Ucraina, con la realizzazione anche di un ospedale da campo. Sul fronte militare invece, la politica – sulla linea della cautela vista la presenza in Siria della Russia – era stata a lungo quello di evitare coinvolgimenti diretti e quindi escludere l’invio di forniture, anche difensive, all’esercito ucraino. Una politica modificata adesso, a poche settimane dalla scontro diplomatico con il Cremlino per le vergognose e antisemite affermazioni del ministro degli Esteri Sergej Lavrov su Hitler e gli ebrei. Israele ha infatti consegnato nelle scorse ore duemila elmetti e cinquecento giubbotti protettivi a organizzazioni di emergenza e civili in Ucraina.
Il mese scorso, Israele è stato uno dei 40 Paesi che hanno partecipato a un vertice sulla difesa ospitato dagli Stati Uniti per discutere di un aumento degli aiuti internazionali alla difesa dell’Ucraina.