“Salone del Libro, più forti che mai”

Due giorni prima dell’apertura del Salone internazionale del Libro di Torino il direttore della manifestazione, Nicola Lagioia, non si risparmia. Il luogo dell’incontro è un segno della disseminazione, fortemente voluta e portata avanti con determinazione: alla fermata del tram non più in uso, trasformata in parco urbano da Torinostratosferica, la conversazione è vivace, informale. “Siamo sopravvissuti a tre grosse crisi, e siamo qui – ribadisce più volte Lagiogia – e mi sento di poter dire che oggi il Salone è più forte che mai”. Uno sguardo agli anni scorsi, che certo facili non sono sono stati, qualche frecciata a chi non è stato forse tanto capace di sostenere ma soprattutto di capire il Salone, e mille idee, progetti, aneddoti.
Sono tempi inquieti, in cui si mescolano turbolenze e speranze, ma la bibliodiversità resta il filo conduttore della comunità di lettori e lettrici che sta convergendo in questi giorni su una città che ha mostrato di essere capace di passare dall’Eurovision al SalTo22, come viene chiamato dai frequentatori più affezionati, senza scomporsi.
Lagioia oltre a raccontare un po’ di dietro le quinte ha dato un senso forte dell’emozione e della convinzione con cui il progetto viene portato avanti un anno dopo l’altro, e ha concluso – prima che ci si spostasse da un estremo all’altro del Precollinear Park per un aperitivo dedicato a sostenere il progetto di “città migliore possibile senza regole, calcoli di fattibilità, preconcetti” di Torinostratosferica – sognando che da fiera dell’editoria il Salone diventi un vero e proprio centro capace di promuovere cultura, non solo lettura. Oltre a questa edizione Lagiogia ha davanti a sé ancora il SalTo23, un’altra edizione.
Per ora tutto è quasi pronto per “Cuori selvaggi”, il titolo scelto per l’edizione 2022: un fil rouge che accompagnerà gli appuntamenti, le conversazioni, gli spettacoli, le letture, i concerti.

Ada Treves social @ada3ves