Zelensky: “Italia, grazie”
Gli ultimi sviluppi del conflitto e le nuove possibilità di intervento italiano al centro della telefonata tra Draghi e Zelensky delle scorse ore. “Si è parlato di cooperazione difensiva, della necessità di accelerare il sesto pacchetto di sanzioni e di sbloccare i porti ucraini. Ho ringraziato Draghi per il sostegno incondizionato all’Ucraina sulla strada per l’Ue”, ha reso noto Zelensky in un tweet. Secondo Repubblica la premura di Draghi sarebbe “data dalla necessità di sbloccare i porti ucraini e permettere il passaggio di milioni di tonnellate di grano”. Un tema sul quale ritiene “si possa e si debba aprire un canale di dialogo col Cremlino”. Tra le città chiave su cui è puntata l’attenzione c’è senz’altro Odessa. In un reportage il Sole 24 Ore descrive la situazione così come la sta vivendo la sua comunità ebraica, tra voglia di restare in ogni caso e necessità di migrare altrove. I sopravvissuti alla Shoah, in particolare, sarebbero in grave sofferenza. Per la prima volta da allora sono infatti “costretti a dormire in un rifugio a causa dei bombardamenti”.
Su Repubblica si parla del primo anniversario della tragedia del Mottarone soffermandosi anche sulla vicenda dell’unico sopravvissuto al crollo della funivia: il piccolo Eitan Biran. “Vive con gli zii paterni e le cuginette nel Pavese”, si ricorda. “Va a scuola, fa attività, prova a vivere un’esistenza normale. Anche se finora non è stato semplice, finito anche al centro di una disputa familiare e persino di un rapimento durato quasi tre mesi ordito dal nonno materno per farlo crescere in Israele”.
“La spia della violenza quotidiana di una occupazione che si tende a dimenticare”. Così Zerocalcare, il noto fumettista, in una intervista con l’Espresso in cui si accenna a quanto accaduto alla giornalista Shireen Abu Akleh e alle tensioni verificatesi a Gerusalemme durante il suo funerale. Il settimanale sembra sposare la tesi diffusa dalla leadership palestinese, definendolo un “omicidio”.
Allarmanti i dati di un sondaggio tedesco secondo il quale il 22% degli intervistati sarebbe stato vittima di razzismo. Lo studio, si sottolinea su Specchio della Stampa, “si è concentrato sugli atteggiamenti nei confronti di sei gruppi specifici: ebrei, musulmani, persone di colore, sinti e rom, asiatici ed europei dell’Est”.
Il Giornale riporta la denuncia di un avvocato ebreo milanese, che ha affermato di essere stato vittima di un episodio di antisemitismo da parte di due passanti arabi che gli avrebbero anche sputato contro. “Gli altri passanti fingono di non vedere. Io corro, loro accennano a inseguirmi ma desistono subito”, la sua testimonianza.
Su Specchio un reportage dedicato allo sconcertante proliferare di simboli nazisti in India. “Il Mein Kampf – riporta l’inviato – è un bestseller dal 1928. Ed è ancora pubblicato da più di una dozzina di editori. Alcuni studenti indiani di amministrazione aziendale lo citano spesso nelle lezioni di leadership”.
Sul Fatto Quotidiano l’apprezzamento di Antonio Padellaro per alcune riflessioni svolte da David Bidussa su nuove generazioni e fascinazione per il fascismo.
Gianfranco Ravasi, sul domenicale del Sole 24 Ore, affronta un tema che è stato spesso un inciampo nel DIalogo: la negativa caratterizzazione del termine “fariseo” da parte di esponenti della Chiesa cattolica.
Tra i libri recensiti oggi sui quotidiani “La leggenda del ragazzo di pietra. La rivolta dei rom ad Auschwitz” di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano (Corriere Lettura) e “Auschwitz non finisce mai” di Gabriele Nissim (Il Messaggero).
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(22 maggio 2022)