Funivia del Mottarone, un anno dopo
Il ricordo di istituzioni
e Comunità ebraica
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“Grazie ai parenti, che hanno avuto una forza immane oggi per essere qui. La città vi abbraccia perché su quella funivia salivano anche i nostri figli”. Così il sindaco di Stresa Marcella Severino nel corso della cerimonia in ricordo delle quattordici vittime del crollo della funivia del Mottarone che si è svolta stamane nel primo anniversario dall’incidente. Tra loro Aya Biran-Nirko, la zia paterna del piccolo Eitan, il bambino israeliano di sei anni unico sopravvissuto. Nell’occasione, nel luogo dell’impatto, è stata inaugurata una lapide commemorativa. “Anche la nostra città con forza chiede che sia fatta giustizia”, il messaggio del sindaco Severino prima di procedere al suo svelamento.
“In questa giornata, in questo tragico anniversario, mi tornano in mente tutta una serie di situazioni. Dalla gioia di Amit al pensiero di questo weekend in compagnia delle persone che amava alla tragedia che si sarebbe poi verificata. Dall’arrivo dei familiari in Italia, alla toccante cerimonia di saluto all’aeroporto di Malpensa. È qualcosa che abbiamo vissuto in ogni sua fase con molta intensità, cercando di offrire il massimo supporto possibile” dichiara Milo Hasbani, attuale vicepresidente UCEI ed ex presidente della Comunità ebraica di Milano. Quel giorno fu uno dei più strazianti del suo mandato di presidente. Il padre di Eitan, Amit, era infatti uno dei membri del gruppo incaricato della sicurezza della Comunità e dei luoghi ebraici milanesi. “Un giovane molto gentile, sempre sorridente. Una persona squisita” commentava allora, nell’apprendere la notizia della sua scomparsa insieme a quella della moglie Tal Peleg e del loro altro figlio Tom, di appena due anni, oltre che di Barbara Konisky Cohen e Itshak Cohen: i bisnonni di Eitan, che è oggi affidato alle cure della la zia tutrice Aya e della sua famiglia in una cittadina del Pavese.
Al ricordo di Amit e dei suoi cari sarà dedicata una cerimonia in programma nelle prossime ore in Comunità. Nell’occasione sarà svelata una targa e si procederà alla piantumazione di un albero, in collaborazione con il Keren Kayemeth Le Israel.
Una cerimonia raccolta che si svolgerà alla presenza della famiglia, della dirigenza comunitaria e del gruppo di cui Amit faceva parte.