Miro Silvera (1942-2022)

“Si può dire che in ogni casa, anche la più modesta, ci sia in qualche angolo uno stipo o un cassetto ricolmo di farmaci buoni per ogni malessere. Ma non è detto che ci debba essere per forza anche un pur modesto scaffalino di libri letti e conservati con amore. Le case isolate non ne hanno nemmeno uno, e sono quasi sempre quelle tristi e senz’anima che si vedono nei telegiornali, là dove avvengono i delitti”. È quanto sosteneva Miro Silvera, scrittore prolifico e intellettuale raffinato, scomparso a Milano nel giorno del suo ottantesimo compleanno.
Nato ad Aleppo, in Siria, viveva in Italia dall’età di cinque anni. Studi alla scuola ebraica cittadina e poi all’Università Bocconi, nel ramo economico-finanziario. I libri erano la sua passione. Moltissimi ne ha letti, diversi ne ha anche scritti. Come “Libroterapia”, pubblicato nel 2007 da Salani. Uno stimolante viaggio “nel mondo infinito dei libri, perché i libri curano l’anima”. Tra i suoi tanti titoli anche “L’ebreo narrante” (Sperling & Kupfer), “I giardini dell’Eden” (Piemme), “Il passeggero occidentale” (Ponte alle Grazie). Silvera è stato un prolifico autore nel campo della saggistica, della narrativa e della poesia. Ha lavorato in ambito teatrale ed è stato anche collaboratore di varie testate giornalistiche.
Sia il suo ricordo di benedizione.