Oltremare – Caccia grossa

Ci ho messo diversi minuti di ricerca su internet, incrociando nomi comuni israeliani e nomi scientifici latini, ma sono arrivata alla conclusione che già dall’anno scorso, ma forse anche prima, plana ciclicamente nel nostro giardino un Martin Pescatore di Smirne, a quanto leggo uccello molto presente in tutta la macroregione che va dal Sinai al sub continente indiano, alla Cina e oltre, potendosene infischiare, lui, dei confini messi da noi umani.
Si appollaia su di un ramo un po’ in vista del mango, poi parte per brevi voli di ricognizione e infine si allontana, suppongo sodisfatto perché poi, appunto, ogni tanto lo si rivede. Ha una stazza ragguardevole e ali di un blu elettrico o turchese scuro o comunque un colore intenso e vagamente ipnotico, che però si vedono bene solo per un istante quando le spiega. La cosa buffa è che tutto può trovare qui da noi meno che stagni, pozze d’acqua e comunque pesci, piccoli o grandi. Ma per fortuna su internet si trova anche la sua completa alimentazione, e a quanto pare il nome in italiano non deriva tanto dal fatto che questo pennuto si cibi di pesci, ma invece dal modo in cui caccia: mettendosi in un punto riparato ma relativamente alto e poi tuffandosi a testa bassa e “pescando” le sue prede a grande velocità. Esattamente quello che fa qui da noi, dal ramo del mango al prato in meno di un nanosecondo. A questo punto ho cominciato a preoccuparmi per le ranocchiette con la riga nera che anche loro non è chiaro cosa cerchino qui, luogo senza specchi d’acqua, ma si vedono nelle sere d’estate, forse portate dall’irrigazione necessaria durante i lunghi mesi secchi. E poi ho smesso di preoccuparmi quando ho visto con i miei propri occhi il Martin Pescatore tuffarsi a piombo e pescare dall’erba un qualche insetto, non piccolissimo e quindi meglio non indagare troppo su che cosa fosse esattamente. Le ranocchiette con l’eyeliner potrebbero essere salve, almeno oggi. Chi l’avrebbe detto, un episodio intero di National Geographic nel breve tempo di un caffè davanti alla finestra.

Daniela Fubini

(23 maggio 2022)