Una battaglia per la giustizia

Yonathan Halimi, il figlio di Sarah, sarà oggi a Roma per ricordare la madre su invito dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Non vogliamo arrenderci, non possiamo arrenderci” afferma in una intervista con Repubblica, riferendosi alla battaglia in corso per assicurare il suo assassino alla giustizia francese complicata dalla sconcertante sentenza della Cassazione dello scorso anno. Scrive il quotidiano che le zone d’ombra nella macchina dello Stato sono tali “che qualcuno parla di un nuovo affaire Dreyfus, lo scandalo giudiziario di fine Ottocento nel quale il capitano ebreo francese fu ingiustamente condannato per alto tradimento”. Il timore di alcuni, infatti, “è che ancora oggi ci possano essere reti omertà e protezioni tra le massime autorità pubbliche”.
L’evento, che avrà inizio alle 20.30, sarà trasmesso anche online sulla pagina Facebook UCEI.

Repubblica intervista Farah Diba, la vedova dell’ultimo Scià di Persia, che si dice convinta che il regime abbia i giorni contati e non sia lontano il momento di “un Iran laico, in cui i diritti umani siano rispettati, l’uguaglianza dei diritti delle donne e degli uomini garantita”. Una domanda, tra tante, è dedicata agli Accordi di Abramo. “Spero e mi auguro – dice – che non siano stati conclusi contro il popolo iraniano, che aspira nella grande maggioranza all’intesa e alla pace con tutti i Paesi della regione e del mondo”. Da Teheran arriva intanto la notizia dell’uccisione di Hassan Sayad Khodayari, colonnello dei Pasdaran. L’uomo, secondo organi d’informazione di Israele citati, “sarebbe stato coinvolto in tentativi di rapire e uccidere cittadini israeliani a Cipro, in Turchia e in Colombia”.

Il Giornale dedica un approfondimento alla fine della presenza ebraica in Libia determinata dalle violenze del giugno del 1967. “Nel 1967 la cacciata dai Paesi arabi coinvolse da 850mila a un milione di ebrei. Solo in Libia, 17 furono assassinati, altri feriti o incarcerati o depredati. Negozi distrutti, auto bruciate, case violate”, si legge. Eppure, a distanza di 55 anni da quei fatti, “non c’è stato nessun riconoscimento, nessun risarcimento delle devastazioni fisiche e materiali, morali e psicologiche”.

“Nell’individuare nell’imprenditrice più popolare del web il miglior antidoto al rischio dell’oblio, Liliana Segre celebra il valore della sinergia tra leve cronologicamente distanti al fine di preservare la Storia”. È quanto si legge sul Fatto Quotidiano a proposito dell’invito a far visita al Memoriale della Shoah di Milano rivolto dalla senatrice a vita a Chiara Ferragni.

Lo steward vittima di offese razziste ha deciso di denunciare uno dei tifosi della Lazio che l’ha insultato. Nel corso della partita, riferisce il Messaggero, è stato intonato anche un coro antisemita.

È scomparso all’età di 80 anni, nel giorno del suo compleanno, lo scrittore Miro Silvera. Nato ad Aleppo in Siria, “aveva lavorato al Piccolo Teatro e scritto per diverse testate; è stato traduttore, curatore editoriale e autore di romanzi, saggi e poesia” (Corriere).

“Morte della reporter Akleh: Tel Aviv non indagherà”. Così il Fatto Quotidiano nel suo consueto articolo tendenzioso (a partire dalla titolazione) su Israele.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(23 maggio 2022)