Adele Di Consiglio,
una vita per la Memoria
Il padre David venne catturato nel febbraio del ‘44, mentre era in trattoria con la madre e i suoi fratelli: non l’avrebbe più rivisto. Stessa sorte toccò allo zio Cesare deportato a Dachau, allo zio Leone, fucilato mentre tentava la fuga, e allo zio Pacifico, deportato ad Auschwitz. Molti suoi cari li perse anche alle Fosse Ardeatine, nell’eccidio comandato da Priebke, dove furono uccisi sia il nonno materno Dattilo Sciunnach che vari suoi cugini.
Ferite indelebili nella vita Adele Di Consiglio, che dalla cittadina di Anzio dove abita ormai da molto tempo si sforza di essere un baluardo di Memoria consapevole nonostante l’oltraggio di un’amministrazione irresponsabile che in un recente passato le ha negato il conferimento della cittadinanza onoraria.
Adele, donna coraggiosa, compie oggi 90 anni. La sua storia è raccontata nel volume “Adele, Celeste e Giorgio tre storie di Anzio e Nettuno (1938-1945)”, pubblicazione a cura dell’Associazione culturale La Tamerice.
Ad mea ve esrim, fino a 120!