“Amit, esempio di umanità”
“Presenza discreta e costante per i nostri figli. Ti ricordiamo sorridente nella tua straordinaria umanità”.
È il messaggio che la Comunità ebraica di Milano e i colleghi del gruppo dedicato alla sicurezza hanno voluto fosse inciso su una targa posta ieri in ricordo di Amit Biran, una delle quattordici vittime del crollo della funivia del Mottarone. A perdere la vita in quel drammatico incidente anche la moglie Tal Peleg e il loro figlio Tom di due anni, insieme ai bisnonni materni Barbara Konisky Cohen e Itshak Cohen. Unico a salvarsi di tutti i passeggeri l’altro figlio della coppia: Eitan.
Una cerimonia toccante, nel primo anniversario dell’incidente e alla presenza dei familiari più stretti di Amit, cui hanno partecipato numerosi membri del Consiglio e della Giunta, l’allora presidente Milo Hasbani, il suo successore Walker Meghnagi e il rabbino capo rav Alfonso Arbib. L’iniziativa si è aperta con l’intervento del responsabile del gruppo sicurezza ed è proseguita all’esterno, nel giardino della Comunità, con la piantumazione di un albero in collaborazione con il Keren Kayemeth LeIsrael. “La nostra Comunità farà di tutto per stare accanto alla famiglia”, la promessa di Hasbani. “Questa è la vostra Comunità” ha incalzato rav Arbib, esprimendo la speranza che un giorno proprio qui, nella sinagoga di Milano, possa svolgersi il Bar Mitzvah (la maggiorità religiosa ebraica, che i maschi conseguono all’età di 13 anni) di Eitan. A prendere la parola, tra gli altri, anche il vicepresidente della Comunità Ilan Boni.