Strage di Capaci, 30 anni dopo
L’omaggio di Omer Meir Wellber
nel segno di Giuseppe Verdi
“Sono trascorsi trent’anni da quel terribile 23 maggio quando la vita della nostra Repubblica sembrò fermarsi come annientata dal dolore, dalla paura. Il silenzio assordante dopo l’inaudito boato rappresenta in maniera efficace il disorientamento che provò il Paese”.
Così il Presidente Mattarella nel 30esimo anniversario della strage di Capaci ricordata ieri in molte iniziative. E in particolare nella solenne cerimonia tenutasi a Palermo di cui il Capo dello Stato è stato l’ospite d’onore. Una giornata ricca di impegni che ha visto anche il contributo di un giovane ma già affermato direttore d’orchestra israeliano, Omer Meir Wellber, protagonista sul palco del Teatro Massimo con l’esecuzione del Requiem di Giuseppe Verdi. Questo il suo messaggio: “Vengo da un territorio che è insanguinato dalla guerra e nel calendario israeliano ci sono almeno 50 date come per voi è il 23 maggio. Ma conosco bene quel clima di guerra, di sospetto, quel guardarsi alle spalle, l’assenza della pace e della serenità. Verdi ha una risposta per tutto questo”.
Del Requiem invece ha detto: “Un vero monumento, fondamentale per la cultura italiana, che vede insieme i due padri della vostra identità nazionale: Verdi e Manzoni. Come a Vienna si ricorda ancora il funerale di Beethoven o di Mahler, qui è la stessa cosa per questo pezzo pieno di umanità, l’unico brano di musica sacra che i grandi tenori hanno sempre cantato”.
(Foto: Franco Lannino Studiocamera)