In bici a Marassi, per la Memoria
L’abbraccio della Comunità ebraica

Si è concluso alla Spezia, la “Porta di Sion”, un viaggio a pedali compiuto da Giovanni Bloisi nei luoghi del Nord-Ovest italiano segnati dal periodo nazifascista. Il “ciclista della Memoria”, come è ormai noto a un vasto pubblico, nel suo percorso di avvicinamento alla meta ha fatto anche tappa a Genova per un incontro con la Comunità ebraica cittadina e l’Associazione Nazionale ex Deportati. L’incontro si è svolto davanti alle Carceri di Marassi dove furono rinchiusi molti ebrei genovesi dopo la cattura e prima della loro deportazione in campo di sterminio: tra gli altri il rabbino capo rav Riccardo Pacifici, cui da qualche anno è dedicata una pietra d’inciampo posta all’imbocco della Galleria Mazzini. Ad accogliere Bloisi, tra gli altri, la presidente Raffaella Petraroli Luzzati e il rabbino capo rav Giuseppe Momigliano.
Molte iniziative hanno vista coinvolta la Comunità in queste settimane. Come la firma del gemellaggio tra il Comune di Genova e la città israeliana di Akko celebrato sotto gli auspici della locale Associazione Amici di Israele, alla presenza tra gli altri del sindaco di Akko Shimon Lankri e dell’ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar. Un atto, è stato evidenziato, “che sancisce un legame antico fra le due città”. Akko ha infatti una piazza intitolata a Genova e da Genova per secoli partivano i pellegrini diretti ai luoghi santi di riferimento della cristianità. Il sindaco Lankri ha poi incontrato la Comunità ebraica, partecipando anche alle funzioni dello Shabbat e alla cena comunitaria del venerdì sera. Nell’occasione, riferisce la Comunità, “ha illustrato interessanti punti di vista sullo sviluppo culturale e turistico di una città che è una meta sempre ambita in occasione dei viaggi in Israele, anche per il suo profondo significato storico e archeologico”.Nelle stesse ore, al Museo di Arte Contemporanea Villa Croce, alla presenza del sindaco Marco Bucci e di Maya Katzir, responsabile dell’ufficio culturale dell’ambasciata, è stata inaugurata la mostra Israel Landscape.
Curata e organizzata da Ermanno Tedeschi e Vera Pilpoul, rappresenta, attraverso i lavori di artisti israeliani di nascita o di adozione, il paesaggio nel senso più ampio del termine: geografico, sociale, umano. Le tecniche utilizzate sono le più diverse e spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al ricamo, dalla video arte al disegno.