Numeri

Il quarto libro della Torah, che inizieremo a leggere questo Shabbat è Bemidbàr, termine che letteralmente significa Nel Deserto, ma tradotto sia dai Settanta che dalla Vulgata con il termine “Numeri”. Il motivo di questa definizione è che la prima parashà – Bemidbàr – inizia con la mitzvà di censire tutto il popolo, tribù per tribù.
In tutto il testo della Torah, sin dal libro di Bereshit, assistiamo più volte al conteggio del popolo.
Rashì, nel commentare il primo versetto, spiega:
“a causa dell’affetto per essi! Li conta prima di farli uscire dall’Egitto; poi dopo l’episodio del vitello d’oro, per sapere quanti ne sono rimasti. Li conta il primo di Nissan al momento della conclusione dell’opera della costruzione del Mishkan prima di posare su di essi la Sua shekhinà e al primo di Sivan, prima di concedere loro la Torah”.
Le cose care bisogna tenersele da conto. Così, essendo il nostro popolo particolarmente caro al Signore D-o, viene contato più volte per controllare la nostra esistenza e presenza.
Da qui si impara anche che tra ebrei non ci si può contare, nemmeno per calcolare la presenza del minian al Bet ha keneset.
Shabbat Shalom e Moadim le simchà

Rav Alberto Sermoneta