Yom Yerushalaim, festa e tensioni
“In questo giorno ricordiamo non solo l’unità della nostra capitale, ma anche del nostro popolo. Gerusalemme non sarà mai più divisa”.
Così il primo ministro d’Israele Naftali Bennett nel corso di un evento dedicato a Yom Yerushalaim, la giornata cui si ricorda la riunificazione della città in seguito alla vittoria conseguita dall’esercito israeliano nella Guerra dei Sei Giorni. Una data spartiacque per i destini del Paese. Dal giorno della riunificazione, le parole del Capo dello Stato Isaac Herzog, “la città è cresciuta e si è sviluppata in ogni possibile modo; pur mantenendo la sua prerogativa di capitale d’Israele, Gerusalemme garantisce libertà di culto ai membri di tutte le religioni e, fatto di non minore importanza, è caratterizzata da una vita in comune che non cancella le diversità e specifiche tradizioni”. Una giornata di festa e celebrazioni, ma anche di tensioni annunciate. Con attenzione rivolta in particolare all’area delle Spianate delle Moschee/Monte del Tempio dove, al passaggio di alcuni manifestanti al seguito del politico della destra estrema Itamar Ben-Gvir, vi sono stati scontri e tafferugli poi estesi ad altre zone della Città Vecchia.
L’allerta sul piano della sicurezza resta alta anche per il pomeriggio.
(Nell’immagine: le mura di Gerusalemme illuminate per Yom Yerushalaim)