“Preghiamo per la pace,
agiamo per la solidarietà”

Le ferite e le prospettive del conflitto al vaglio della 32esima assemblea generale della Conferenza dei rabbini europei che si è svolta a Monaco di Baviera con la partecipazione di oltre 350 rabbini provenienti da 43 Paesi. “Dobbiamo pregare per la pace e per la fine di questa guerra terribile. Dobbiamo augurarci che finisca al più presto e che non vi sia una escalation che ci trascini dentro un conflitto nucleare che potrebbe distruggere l’umanità” le parole del rav Pinchas Goldschmidt, che oltre ad essere il presidente della Conferenza è anche il rabbino capo di Mosca. Un concetto chiave, nei vari panel e incontri, è stato quello di impegno associato a etica e consapevolezza. “Non c’è comunità ebraica che non abbia accolto dei profughi in questo periodo” ha rimarcato rav Goldschmidt, esternando così il suo apprezzamento per una mobilitazione che è stata e continua ad essere ampia. Argomento portante del meeting, non a caso, l’elaborazione di una strategia di risposta rabbinica davanti alla doppia sfida della pandemia e della guerra. Un’esperienza di servizio, è stato sottolineato, “in una realtà nuova”. Il plauso della platea è andato tra gli altri anche al rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, cui è stato assegnato il premio per la leadership rabbinica intitolato al suo predecessore rav Elio Toaff.