I primi papaveri rossi a Montecassino

Nel 1943 si costituì in territorio sovietico il II. Korpus Polski [Drugi Korpus Wojska Polskiego], brigata di 75.000 unità subordinata al Governo polacco in esilio e agli ordini del tenente generale Władysław Anders con una divisione operativa nella Palestina Mandataria Britannica; nel maggio 1944 la brigata fu dislocata in Italia e partecipò all’ultima battaglia di Montecassino soffrendo notevoli perdite, nel 1946 fu trasferita in Gran Bretagna e smobilitata l’anno seguente.
Numerosi musicisti e compositori polacchi in piena carriera prima della Guerra ripararono in Unione Sovietica dopo il collasso della Polonia a seguito dell’invasione tedesca e si arruolarono nella brigata del generale Anders; molti di essi, precedentemente deportati in Gulag per ragioni belliche, furono rilasciati e arruolati nel II. Korpus Polski all’indomani dell’invasione del territorio sovietico da parte delle truppe del Reich (Aktion Barbarossa, 22 giugno 1941).
Nato nel 1887 nella Varsavia zarista, l’attore e compositore ebreo polacco Konrad Tom [Runovetsky] si esibiva come cantautore nel cabaret Momus, assunse l’incarico di direttore artistico del cabaret Stańczyk e dal 1939 lavorò presso il Teatro Miniatur di Leopoli, a partire dal 1941 si esibì in Unione Sovietica nell’ensemble artistico della brigata di Anders seguendola nei trasferimenti in Iran, Siria, Palestina Mandataria, Egitto; dopo la smobilitazione del II. Korpus Polski, Tom emigrò negli USA dove lavorò come regista e scrisse musiche per film, canzoni e vaudeville, nel 1956 rimase gravemente ferito in un incidente stradale (morì di cancro nell’aprile 1957 a Los Angeles).
Prima della Guerra, la pianista e cantante ebrea polacca Zofia Terné lavorava presso numerosi cabaret e teatri di Varsavia esibendosi in film musicali e collaborando con Zygmunt Białostocki e Władysław Szlengel; arrestata dai tedeschi nell’ottobre 1939, le fu intimato il domicilio coatto nella sua città natale Równe (oggi in Ucraina) ma riuscì egualmente a partecipare all’attività artistica del II. Korpus Polski, dopo la Guerra emigrò nel Regno Unito (morì il 17 agosto 1987 a Londra).
Nato nel luglio 1912 a Piotrków Trybunalski e rimasto ben presto orfano di madre, il compositore ebreo polacco Majer Bogdański, sarto di formazione e appassionato studioso del Talmud, era un giovane leader del Bund polacco che lottava per l’emancipazione dell’ebraismo della Diaspora; nel 1935 si unì in matrimonio alla giovane bundista Esther Wolstajn, entrambi si trasferirono a Łódź.
Mobilitato nell’esercito polacco il 24 agosto 1939, a causa del patto Molotov-von Ribbentrop per la spartizione tra Reich e Unione Sovietica del territorio polacco Bogdański cadde prigioniero delle truppe sovietiche a Chełm; Bogdański e l’intera compagnia polacca della quale faceva parte furono deportati presso un Gulag non identificato 1.000 km a nord-est di Arkhangelsk.
A seguito della Aktion Barbarossa i prigionieri polacchi furono rilasciati, Bogdański fu arruolato nel II. Korpus Polski e inquadrato nel 4° Battaglione Fucilieri dei Carpazi, partecipò alle battaglie di Montecassino e Ancona; al suo ritorno in patria scoprì che suo padre e sua moglie Esther erano morti ad Auschwitz, Esther era stata orribilmente torturata dai tedeschi.
Emigrato in Gran Bretagna, riprese il suo mestiere di sarto e scrisse oltre 400 pezzi lirici in lingua yiddish, la maggior parte dei quali furono pubblicati a partire dal 1993, la sua conoscenza del repertorio musicale e poetico yiddish era sconfinata; morì nel settembre 2005 a Londra.
Nato a Leopoli e autore di musica di genere, canzoni e balletti ma altresì laureato in veterinaria, il compositore polacco Zbigniew Kapturkiewicz (foto) fu arrestato e deportato presso un Gulag non identificato in Siberia, una sua sorella e la sua fidanzata furono uccise; all’indomani della Aktion Barbarossa fu arruolato nel II. Korpus Polski, combatté al seguito delle truppe britanniche di stanza in Egitto agli ordini del generale Montgomery contro le truppe tedesche del feldmaresciallo Rommel.
Sbarcato a Bari con le truppe britanniche fu tra i combattenti polacchi a Montecassino, si sposò a Bari nel 1945, tre anni dopo si imbarcò per Buenos Aires; poiché la sua laurea in veterinaria non fu riconosciuta in Argentina trovò impiego presso l’Opera Sanitaria, suonava la sera nei locali e scrisse musiche che altri emigrati polacchi eseguivano in tournée (morì nel 1996, è sepolto a Tucuman).
Considerato tra i più significativi compositori di musica popolare polacca, Henryk Wars [Warszawski] studiò a Varsavia pianoforte con Henryk Melcer, composizione con Roman Statkowski e direzione d’orchestra con Emil Młynarski; nel 1928 assunse l’incarico di direttore musicale della casa discografica Syrena Record e sino allo scoppio della Guerra scrisse le colonne sonore di 53 film.
Mobilitato nell’esercito polacco nell’agosto 1939, durante l’invasione tedesca fu fatto prigioniero ma riuscì a fuggire durante le fasi di trasporto, a fine ottobre 1939 raggiunse i territori polacchi occupati dall’Armata Rossa; agli inizi del 1940 fondò a Leopoli un nutrito ensemble di musicisti polacchi. Nell’agosto 1941, in piena Aktion Barbarossa, fu arruolato nel II. Korpus Polski e diresse le band Czołówka e Polish Parade in Iran, Iraq, Palestina Mandataria, Egitto; in Italia diresse l’orchestra di rivista del II. Korpus Polski, nel 1944 a Milano registrò con il cantante Adam Aston la sua canzone I primi papaveri rossi a Montecassino (emigrato negli USA, morì nel 1977 a Los Angeles).
Il piano urbanistico di Gerusalemme prevede che, dalle sedi ministeriali ai condominii sino al grattacielo del Leonardo Plaza Hotel, qualsiasi costruzione edile debba essere esclusivamente di pietra e di quel genere di pietra disponibile nell’area; città celeste solidificata sul piano terrestre, la capitale dello Stato d’Israele conserva intatta la bellezza della città davidica.
Rasa al suolo dai bombardamenti degli Alleati durante la Guerra, Monaco è stata meticolosamente ricostruita com’era nel 1944 (ultima in ordine di tempo, la maestosa cattedrale completata pochi anni fa); la ricostruzione si è prolungata per mezzo secolo dato che le autorità bavaresi deliberarono che andava ricostruito non solo l’originale assetto urbano ma anche il suo spirito e, dai carpentieri ai muratori sino ai cesellatori, furono utilizzate manovalanze e tecniche edili tipiche del 1944.
È così che occorre avvicinarsi alla produzione musicale concentrazionaria e alla ricostruzione dei materiali laddove risultino lacunosi, compromessi; struttura e fuoco sacro devono coesistere nell’opera di recupero, assemblaggio, analisi filologica della pagina musicale.
Non un pentagramma andrà smarrito ma ogni opera tornerà esattamente com’era prima della devastazione bellica; abbiamo bisogno di una nuova brigata del generale Anders, interamente fatta di musicisti, che si arrampichi sino alle pendici di questa nuova abbazia musicale del Novecento.
Rivedremo i papaveri rossi a Montecassino.

Francesco Lotoro