Il figlio di Sarah Halimi al Tg2
“La nostra lotta continua”

“Alle tre del mattino l’uomo è entrato nella casa di mia madre quando lei dormiva, l’ha massacrata gridando ‘Allah u Akbar’, l’ha gettata dalla finestra. Ha preso droghe prima di compiere quel gesto. Ma aveva scelto la vittima perché ebrea, sapeva molto bene dove andare”.
È quanto ricorda il figlio di Sarah Halimi, la donna ebrea parigina massacrata dal suo vicino di casa islamico nel 2017, in una intervista per il Tg2 Storie realizzata nell’ambito della recente serata UCEI per raccontare le tante iniziative nate nel nome di Sarah e analizzare la sconcertante sentenza della Cassazione francese che ha disposto l’impunibilità del suo assassino. Un caso che ha suscitato un’onda di protesta in varie piazze d’Europa. “È stato molto difficile accettare la sentenza. Ora ci vorrebbe un miracolo per cambiare le cose, ma noi non perdiamo la speranza. Continueremo la nostra lotta e spero che verrà un giorno nel quale sarà fatta giustizia”, spiega Yonathan Halimi al giornalista Giovan Battista Brunori.
Aggiunge poi: “Sarebbe importante per noi e per tutta la Francia”.

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