Abraham B. Yehoshua (1936-2022)

È scomparso all’età di 85 anni Abraham B. Yehoshua, uno dei più grandi interpreti della letteratura israeliana, più volte candidato al Nobel. Tra i suoi titoli più noti L’amante, Un divorzio tardivo, Cinque stagioni, Il signor Mani, Ritorno dall’India, Viaggio alla fine del millennio, La sposa liberata, Il responsabile delle risorse umane, Il tunnel. Apprezzato in tutto il mondo, aveva un legame speciale con l’Italia: una realtà frequentata per decenni in innumerevoli incontri e festival e che ha fatto anche da sfondo anche ad alcuni suoi scritti. Tra gli altri, pubblicato lo scorso anno, il romanzo breve La figlia unica. 
“L’Italia – ha raccontato in una intervista con Pagine Ebraiche – è senza dubbio il paese al mondo in cui i miei libri sono accolti meglio. Mi sono interrogato a lungo sulle possibili motivazioni. La conclusione a cui sono arrivato è che la ragione risieda nel fatto che anche per gli italiani, come per gli israeliani e in particolare per me e le mie narrazioni, sia la famiglia la chiave attraverso cui interpretare il mondo, a differenza per esempio della Francia dove è il rapporto tra uomo e donna, e della Gran Bretagna dove è la lotta fra classi”.
Molte le reazioni alla sua scomparsa. “È stato uno dei più grandi scrittori e narratori israeliani. Le sue creazioni, indimenticabili, continueranno ad accompagnarci per generazioni”, il cordoglio espresso dal Presidente d’Israele Isaac Herzog.
A raccontare gli ultimi anni della sua vita, segnati dal dolore per la scomparsa della moglie e dall’avanzare della malattia, un film-documentario intenso, L’ultimo capitolo di A.B Yehoshua, del regista Yair Qedar. Nel film Qedar immortala Yehoshua all’opera come scrittore (“Quando ha un’idea la scrive di getto. Se sorride è un buon segnale”) e parla con lui anche di Italia. Un legame che nasce all’inizio degli Anni Ottanta quando, ricordava nel presentarlo a Pagine Ebraiche alla vigilia di una proiezione veneziana, “il vostro era uno dei pochi Paesi in cui lui aveva più successo di Amos Oz”. Yehoshua ha visto L’ultimo capitolo” appena una settimana prima che fosse presentato e prendesse la strada di proiezioni e festival. Così Qedar: “È stato, da parte sua, un atto di fiducia che mi onora. Lo abbiamo guardato insieme, nel suo studio. Ogni tanto piangeva, ogni tanto rideva. Alla fine mi ha dato un bacio sulla guancia”.