Il ricordo di Carlo Andrea Mortara
“Amicizia di gioventù,
amicizia per sempre”
La passione per l’Italia di Abraham B. Yehoshua ha radici antiche. A fargli conoscere più a fondo questa realtà è stato tra gli altri un grande amico: Carlo Andrea Mortara, economista e consigliere di vari ministri, cui l’univa la comune militanza nelle istituzioni ebraiche. Yehoshua in quanto segretario generale a Parigi della World Union of Jewish Students, incarico svolto dal 1963 al 1967. Mortara in quanto Consigliere della Fgei, la Federazione Giovanile Ebraica d’Italia costituita nel ’48 in un momento di ripartenza dopo l’orrore della guerra e della persecuzione. “Accoglierlo nella nostra casa milanese era sempre una gioia. Parlavamo di tanti temi e in particolare di ebraismo e identità. Allora aveva una visione abbastanza critica nei confronti degli ebrei della Diaspora, ritenendo che il loro posto non potesse che essere in Israele. Col tempo credo che questa sua posizione si sia attenuata”, racconta Mortara a Pagine Ebraiche. Già allora, soprattutto, “si intravedeva una formidabile capacità di scrittura, un talento fuori dal comune”.
Gli aneddoti da raccontare sarebbero molteplici. Uno riguarda Firenze, altra città cui lo scrittore era molto legato. “Pochi lo sanno, forse nessuno per via della sua proverbiale riservatezza, ma proprio a Firenze visse l’esperienza drammatica dell’alluvione. Si trovava lì per un incarico della World Union of Jewish Students. Fu sorpreso dagli eventi e costretto a tornare indietro”. Da Milano sarebbe presto giunto in soccorso Mortara, a capo di un gruppo di studenti dell’Università Statale in azione come “angeli del fango”. Un’esperienza intensa ma anche formativa, sul piano logistico, “per costituire, appena pochi mesi dopo, un gruppo di volontari che accorse in Israele allo scoppio della Guerra dei Sei Giorni”.
Mortara è scosso dalla scomparsa di Yehoshua. “Eravamo rimasti molto amici, anche a distanza. Ogni incontro era una festa e, come succede alle amicizie di gioventù, l’impressione salutandoci e riabbracciandoci è che ci fossimo lasciati appena il giorno precedente. Mancherà, sia come scrittore che come uomo”.
Adam Smulevich
(Foto: Marco Caselli Nirmal)
(14 giugno 2022)