Yehoshua e l’Italia, rapporto speciale
Speciale, nella vita di Yehoshua, è stato il suo rapporto con l’Italia. Uno dei Paesi dove più sono stati letti e commentati i suoi libri. E dove ancora si continuerà a farlo a lungo. A rimarcarlo, nel corso della sua visita in Israele, il premier Draghi. “Voglio esprimere le condoglianze del governo italiano e mie per la scomparsa di uno scrittore grandemente amato in Italia”, le parole con cui si è aperta la conferenza stampa nel post vertice con Bennett a Gerusalemme. A rendergli omaggio numerose istituzioni culturali e letterarie. Tra gli altri il Salone internazionale del Libro di Torino, con una citazione tratta da Il responsabile delle risorse umane: “L’amore – scriveva Yehoshua – è una prova della nostra caducità, ma anche della nostra possibilità di superarla”. Memorabile tra i tanti un suo intervento del 2018 alla Festa del libro ebraico organizzata dal Meis a Ferrara. “Sono stato in Italia diverse volte, ma solo recentemente ho deciso di ambientare nel vostro paese una piccola novella, che avrà per protagonista una giovane ebrea. E ora che ho visto Ferrara, non ho dubbi: il mio racconto si svolgerà qui! Resterò in città un altro giorno e potreste vedermi girare per le strade, le piazze e le chiese col mio taccuino, in cerca di materiale…” raccontava al folto pubblico accorso al Teatro comunale, per un’attesissima lectio magistralis che lo aveva visto protagonista. Il Meis ha scelto di ricordarlo pubblicando una foto di quella serata, in memoria di “una delle voci più alte della letteratura contemporanea e di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita all’impegno per la ricerca della pace”.
(Nell’immagine lo scrittore a Ferrara insieme alla presidente UCEI Noemi Di Segni, al presidente del Meis Dario Disegni e all’allora direttrice del Museo Simonetta Della Seta)