L’Europa in Ucraina
Pieno sostegno alla candidatura dell’Ucraina ad entrare dentro l’Unione europea. È il messaggio unanime e concreto che arriva da Kiev dal presidente del Consiglio Draghi, dal presidente francese Macron e dal cancelliere tedesco Scholz. Il viaggio dei tre leader nel paese segnato dal conflitto apre le prime pagine dei principali quotidiani di oggi. Negli approfondimenti, Corriere e Repubblica spiegano che Draghi ha lavorato in queste settimane per convincere Parigi e Berlino ad aprire la porta dell’Ue a Kiev (il processo è comunque lungo). Il risultato è stato il sì convinto, pubblico e unanime pronunciato dai tre leader insieme. “Dobbiamo creare una comunità di pace e diritti che unisca Kiev con Berlino, Roma e Parigi, – le parole di Draghi – gli ucraini difendono i nostri stessi valori di libertà, quelli in cui crede l’Ue, per questo sosterremo la loro candidatura al prossimo Consiglio europeo. L’Europa deve raccogliere le sfide con coraggio, lo stesso coraggio dimostrato da Zelensky”.
Da Kiev inoltre i tre leader hanno chiesto l’intervento dell’Onu per sbloccare le forniture di grano ferme nei porti ucraini e rispondere così alla crisi alimentare che sta toccando diverse parti del mondo.
Nel loro viaggio, uno dei momenti in programma è stato visitare Irpin, cittadina alle porte di Kiev devastata dai russi. “Arriviamo a Irpin, che sembra già pronta a diventare un memoriale dell’Olocausto ucraino, tra palazzi bombardati e ponti abbattuti e distributori di benzina sventrati; – racconta Michele Mesneri sul Foglio – un nuovo memoriale europeo, mentre Draghi solo due giorni fa ha visitato quello ebraico, in Israele”. Mesneri spiega poi come Draghi proprio a Irpin si sia fermato a parlare con i giornalisti, mentre nei giorni precedenti aveva evitato. “Dice che due sono le cose da fare. Da una parte fermare la guerra. E qui la posizione è chiara, si sa chi è l’aggredito e chi è l’aggressore. Dall’altra ricostruire. E qui si dilunga, sulla ricostruzione, e dev’essere il suo modo di mostrare i sentimenti”.
L’Italia e il suicidio assistito. L’altro tema in prima pagina oggi sulla stampa è la morte di Federico Carboni, prima persona in Italia che ha legalmente scelto il suicidio medicalmente assistito. 44enne marchigiano, era tetraplegico da 12 anni dopo un incidente stradale. L’Associazione Coscioni ieri ha fatto sapere di aver consegnato all’uomo la strumentazione e il farmaco per il suicidio assistito. L’Associazione, grazie a quella che ha definito una “straordinaria mobilitazione”, aveva raccolto in poche ore 5mila euro per sostenere le spese. “In assenza di una legge – ha spiegato l’Associazione – lo Stato italiano non si è fatto carico dei costi dell’assistenza al suicidio assistito e dell’erogazione del farmaco, nonostante la tecnica sia consentita dalla Corte Costituzionale con la sentenza Cappato/Dj Fabo”. In Italia, ricorda il Corriere, una legge sull’argomento non c’è. “Non c’è malgrado il richiamo della Corte costituzionale che nel 2019 sollecitò il Parlamento ad approvarla”.
Israele-Polonia, nuovo scontro. Israele ha annullato i viaggi d’istruzione in Polonia a cui dovevano partecipare in estate migliaia di studenti delle scuole superiori. Una decisione, ha dichiarato il ministero degli Esteri di Gerusalemme, dovuta al tentativo del governo polacco di controllare il programma di studi sulla Shoah delle scuole israeliane. Del caso parla il Corriere. “I polacchi pretendono di poter vigilare sulle lezioni presentate ai giovani prima e durante il viaggio, – scrive il quotidiano – chiedono di introdurre come tappe anche i luoghi dedicati alle loro vittime. I politici israeliani, a parte l’ex premier Benjamin Netanyahu più benevolente per questioni di alleanze da destra a destra, respingono questi tentativi ‘di riscrivere la Storia’”.
Via dalla Russia. Sul Foglio si parla dell’emigrazione in corso dalla Russia di molti membri della comunità ebraica locale. “La comunità ebraica in Russia come la conoscevamo all’inizio del 2022 non sarà più la stessa”, afferma una fonte del quotidiano. Secondo i dati del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano dall’inizio dell’aggressione russa, oltre a 8371 ebrei ucraini, sono già arrivati in Israele 12953 russi, ben al di sopra dei 7700 dell’anno precedente.
Europa e libri di scuola palestinesi. In una breve, Libero riporta la nota diffusa dal parlamentare europeo Raffaele Fitto di critica per “la decisione di erogare il finanziamento all’Autorità Palestinese senza applicare alcuna condizionalità o responsabilità per i problematici programmi scolastici che hanno costantemente mancato di rispettare gli standard dell’Unesco di pace, convivenza e non violenza”.
Piazza Massimo Ottolenghi. Sarà intitolato al partigiano torinese Massimo Ottolenghi, morto nel 2016 a 100 anni, il giardino in piazza Zara, all’angolo fra corso Sicilia e corso Monterotondo, nel borgo Pilonetto. La cerimonia di inaugurazione si terrà oggi, alle ore 11, segnala La Stampa. Ottolenghi partecipò alla lotta di liberazione nazionale sulle montagne piemontesi, soprattutto nelle valli di Lanzo. Aderì al Partito d’Azione, per il quale diresse il quotidiano torinese Giustizia e Libertà. Lasciata l’attività politica, fu magistrato e avvocato civilista.
Vittimismo su carta stampata. “La commissione contro l’odio vuole una legge per punire i nemici politici” è il titolo sballato de La Verità – associato a una foto della senatrice a vita Liliana Segre, che ha voluto la formazione della Commissione parlamentare contro l’odio – per un articolo carico di vittimismo, in cui si grida alla censura e alla difesa della libertà di parola, ma non è chiaro dove la citata Commissione danneggerebbe questa libertà.
Daniel Reichel