Memoriali
In un saggio di prossima pubblicazione la studiosa e storica dell’arte franco-bulgara Neli Dobreva sottopone a critica stringata (non senza ragione) i memoriali dell’11 settembre a New York. Una critica dovuta anche al loro, più o meno evidente, impiego dei modelli di rappresentazione della Shoah. Dobreva argomenta (non senza ragione) che ciò porti ad anestesia ed abuso. È veramente così? O non dovremmo piuttosto considerare il fatto che sia, a quanto pare, impossibile descrivere catastrofi e traumi senza un riferimento a quello che, in tutte le parti del mondo, è considerato l’epitome del male, una nostra, per così dire, “vittoria”?
Laura Mincer, polonista, Università di Genova
(19 giugno 2022)