Pelosi e la citazione da Israele
“Non ho un’altra nazione”

Una canzone di un cantautore israeliano per raccontare le proprie emozioni di fronte alla decisione della Corte Suprema Usa di cancellare nel paese il diritto all’aborto a livello federale. Con le parole di “Non ho un’altra terra” (“Ein Li Eretz Aheret”) di Ehud Manor la presidente della Camera Nancy Pelosi ha voluto descrivere la propria delusione di fronte alla decisione dei giudici americani. Un provvedimento che ha definito “oltraggioso e straziante”. “È uno schiaffo in faccia alle donne che vogliono usare il proprio giudizio per prendere le proprie decisioni sulla loro libertà riproduttiva”, la critica di Pelosi nel corso di una conferenza stampa tenutasi a poche ore dalla sentenza. “Personalmente, – ha aggiunto – sono molto colpita da questa decisione. Di tanto in tanto cito questa poesia di Ehud Manor. È un poeta israeliano. Ho conosciuto sua moglie quando sono stata in Israele. E dice: ‘Non ho un altro Paese / Anche se la mia terra sta bruciando / Solo una parola in ebraico penetra le mie vene, la mia anima. / Con il corpo dolorante e con il cuore affamato. / Questa è la mia casa. / Non rimarrò in silenzio / Perché il mio Paese ha cambiato volto, la mia nazione ha cambiato volto / Non l’abbandonerò, / Le ricorderò e canterò nelle sue orecchie, finché non aprirà gli occhi”.
Pelosi ha concluso il suo intervento, aggiungendo: “Chiaramente, speriamo che la Corte Suprema apra gli occhi”.
Manor scrisse quelle parole nel 1982 come critica alla complicata guerra avviata da Israele in Libano in quello stesso anno. Un conflitto – di cui di recente è stato ricordato il quarantennale – iniziato con il sostegno dell’opinione pubblica, che però ben presto cambiò idea. “Più la guerra andava avanti più le controversie attorno ad essa si moltiplicavano nella società israeliana”, le parole del Premier uscente Naftali Bennett nel corso della cerimonia per l’anniversario del conflitto. In un clima di crescente rabbia e delusione, Manor, che pochi anni prima aveva perso il fratello nella guerra di logoramento nel Sinai, scrisse la sua “Ein Li Eretz Acheret”. “Non ho un’altra nazione” divenne presto una canzone simbolo di protesta contro la guerra, ma anche un tributo ai soldati caduti e al legame con Israele. Le sue strofe hanno superato la prova del tempo e sono diventate parte integrante della cultura nazionale. E non solo, come dimostra la citazione di Pelosi, che l’ha usata come auspicio per un cambiamento di corso negli Stati Uniti. Non è peraltro la prima volta che la rappresentante democratica riprende il testo di Manor (è accaduto nel 2019 e nel 2021), raccontano i quotidiani israeliani. A citarle per la prima volta la canzone, l’attuale Presidente d’Israele Isaac Herzog. Secondo quanto ha raccontato lui stesso, il richiamo “Ein Li Eretz Acheret” avvenne nel corso di un incontro tra i due nel 2016. Pelosi si appuntò la citazione su un tovagliolo per poi usarla al Congresso. E ora nuovamente in occasione della sentenza che sta scuotendo gli Stati Uniti.