Da Casale a Vercelli, il ricordo
degli avvocati espulsi

Il 29 giugno del 1939 un regio decreto impediva agli avvocati ebrei di esercitare in Italia. Un’ulteriore applicazione delle leggi razziste volute dal fascismo che avevano messo al bando tanti cittadini italiani, impedendogli di lavorare e di esercitare i proprio diritti per la sola colpa di essere nati ebrei. Molti tribunali in Italia hanno già ricordato quel triste provvedimento, mancava ancora quello di Vercelli che ha accorpato in tempi recenti anche quello di Casale. Da qui l’iniziativa che porterà, nell’anniversario della legge, mercoledì 29 giugno alle ore 10, a presentare in Comune a Casale la targa in memoria degli avvocati ebrei di Casale e Vercelli espulsi dall’albo. Targa che verrà poi posta nella stessa giornata nella sede del tribunale di Vercelli.
Giulio Disegni, Vicepresidente UCEI e consigliere dell’Age – Associazione italiana Giuristi e Avvocati Ebrei, sottolinea l’alto valore dell’iniziativa: “La vergogna delle leggi razziste non risparmiò nessun lavoratore nessuna professione. Gli avvocati ebrei, al pari di ogni altro professionista ebreo, furono esclusi dal lavoro e dalla vita sociale semplicemente perché di altro credo religioso. Oggi è un dovere ricordarli perché quello strappo sia conosciuto dai più e serva da monito perenne”.
Il testo della targa recita: “Il Regio Decreto Legge n, 1054 del 29 giugno 1939 vietò agli avvocati ebrei l’esercizio della libera professione. Gli Avvocati di Casale Monferrato e di Vercelli / rendono omaggio alla memoria dei Colleghi / Vittorio Cingoli – Franco Levi – Renato Morello – Eugenio Ortona – Silvio Ortona – Camillo Ottolenghi – Giorgio Ottolenghi / La barbarie delle leggi razziali / li escluse dall’avvocatura e li cancellò dall’Albo/ solo perché ebrei”.
Alla cerimonia interverranno anche i discendenti degli avvocati ricordati dalla targa, in particolare le famiglie Ottolenghi e Morello/Bagnara.

(Nell’immagine: il tribunale di Vercelli)

Alberto Angelino

(27 giugno 2022)