Genesis Prize, premiato
l’ad di Pfizer Bourla

È notizia di queste ore che BioNTech e Pfizer intraprenderanno a breve nuovi test per arrivare a un vaccino di nuova generazione che possa ampliare la protezione rispetto al Covid. Una necessità urgente vista la persistenza di un virus che potrebbe accompagnarci ancora a lungo. E che senza l’arma del vaccino avrebbe potuto fare ancora più vittime. In questo senso un’impresa umana straordinaria. È il senso del Genesis Prize, il cosiddetto “Nobel ebraico”, conferito in queste ore all’ad di Pfizer Albert Bourla nel corso di una cerimonia svoltasi a Gerusalemme alla presenza tra gli altri del Capo dello Stato Isaac Herzog. Istituito nel 2014, il riconoscimento intende premiare “individui straordinari per i loro eccezionali risultati professionali, il contributo all’umanità e l’impegno nei confronti dei valori ebraici”. Visibilmente emozionato, Bourla ha raccontato la sua storia di figlio di sopravvissuti al tentativo di sterminio (in gran parte realizzato) della comunità ebraica di Salonicco e annunciato l’intenzione di donare l’importo del premio come forma di sostegno al Museo della Shoah che avrà sede nella città greca. “Ha creduto nel vaccino e investito ogni grammo di se stesso per ottenere quella che all’epoca sembrava una fantasia inverosimile”, l’apprezzamento di Herzog. Che ha poi aggiunto: “Il vaccino è stato sviluppato a velocità record, utilizzando la tecnologia di domani per arginare con successo una pandemia devastante”.