Balagan, nuovi stimoli e incontri
all’ombra della sinagoga

Giardino della sinagoga gremito per l’avvio del Balagan Cafè, il festival organizzato e promosso dalla Comunità ebraica fiorentina che festeggia quest’anno il traguardo della decima edizione. “Toscana: Crocevia di culture”, il tema scelto come filo conduttore di una serie di incontri che attraverseranno tutta l’estate con ospiti intellettuali e docenti, scrittori e artisti. Un’offerta che si rinnova di anno in anno con stimoli sempre nuovi.
“Quando siamo partiti, con presidente Sara Cividalli, il Balagan era una sorta di scommessa al buio. Il bilancio di questo percorso è più che positivo, vista anche la grande risposta ottenuta dalla città nel suo insieme e dalle sue istituzioni che sempre ci hanno appoggiato. Il significativo pubblico presente stasera ne è una ulteriore conferma” ha sottolineato il direttore artistico del festival e attuale presidente della Comunità ebraica Enrico Fink nell’introdurre la serata. Al suo fianco la vicepresidente Brett Lalonde e il rabbino capo rav Gadi Piperno. Un’edizione caratterizzata dal “movimento” e declinata, nel corso del suo primo evento, nel segno delle secolari rotte ebraiche fra Nord Africa e Italia. “Andare avanti è il primo verbo, la prima azione che connota il popolo ebraico nella sua apparizione nel testo biblico”, ha ricordato non a caso rav Piperno. “Un cammino, questo andare avanti, sempre pieno di significati”. Tra gli ospiti il professor David Meghnagi, docente all’Università di Roma Tre, il cui intervento si è focalizzato sulla millenaria storia degli ebrei del Mediterraneo e in particolare su quella degli ebrei libici dalla loro comparsa nella Storia all’esodo forzato del ’67. Sul palco anche Miriam Meghnagi, con un concerto incentrato sui “Dialoghi mediterranei”, e alcuni giovani talenti della Comunità.