Donne ebree in Italia, una biografia nazionale
Inizia domenica a Camaldoli il primo seminario internazionale di studi sull’ebraismo italiano organizzato dalla Fondazione CDEC e dai Colloqui ebraico cristiani. Immaginato come un ciclo di appuntamenti annuali, quest’anno si incentra sul contributo dato dalle Donne ebree d’Italia alla cultura in tutti i suoi molteplici aspetti, in particolare dall’Unità d’Italia ad oggi. Viviamo un’epoca in cui i diritti delle donne vengono continuamente messi in discussione (si pensi alle recenti decisioni della corte suprema negli USA), in cui non si riesce ad arginare il fenomeno della violenza, spesso in famiglia. Il nostro tempo presente fatica ancora ad offrire opportunità di pari livello senza disparità. Ragionare in una prospettiva di genere su aspetti della storia del nostro Paese negli ultimi due secoli non può che aiutare a migliorare il nostro sguardo sul presente. E intrecciare questo sguardo di genere con una prospettiva connessa all’articolato processo di emancipazione dell’ebraismo italiano non può che arricchire questo percorso, facendo luce su aspetti non sempre noti della nostra storia e della nostra cultura.
Le donne ebree furono tra le prime a vedere riconosciuto un ruolo pubblico in Italia nell’Ottocento come letterate, educatrici e sindacaliste. La loro azione si consolidò agli inizi del Novecento anche all’interno dell’Università, nel campo della medicina e delle scienze, e all’interno del mondo ebraico con la costituzione dell’ADEI (Associazione Donne Ebree d’Italia). Le leggi razziste e la Shoah rappresentarono un colpo durissimo inferto non solo all’ebraismo ma all’intera condizione femminile in Italia. Molte di loro troveranno spazio all’estero, in particolare nelle Americhe e quindi in Israele. Con la Resistenza e con la nascita della Repubblica italiana esse tornarono al centro della vita pubblica in tutti i campi della cultura con personalità di rilievo come Tullia Zevi, Rita Levi Montalcini e Liliana Segre, ma anche Eloisa Ravenna, Lea Sestieri, Giacoma Limentani e molte altre. Sarà quindi un seminario di lavoro e di scoperte, nella cornice informale del Monastero di Camaldoli, fra i boschi del Casentino.
Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC