Donato Di Veroli (1924-2022)

L’Italia ebraica piange la scomparsa di Donato Di Veroli, nato nel 1924, 98 anni compiuti in aprile. Era uno degli ultimi Testimoni della Shoah ancora in vita, l’ultimo originario di Roma.
Da qualche ora si era compiuto l’eccidio delle Fosse Ardeatine quando, non ancora ventenne, fu arrestato dai fascisti e consegnato alle SS in servizio a via Tasso. Un primo fermo cui sarebbero seguiti l’imprigionamento nel carcere di Regina Coeli e quindi a Fossoli, da dove avvenne la sua deportazione ad Auschwitz-Birkenau (maggio 1944). La prima tappa di un inferno personale che avrebbe assunto anche i nomi di Strutthof, Natzweiler e infine Dachau, fino alla liberazione da parte delle forze alleate nella primavera dell’anno successivo e al faticoso ritorno (dopo alcuni ricoveri ospedalieri) in Italia. “Faccio parte della Storia”, sorride amaro in una delle rare video-testimonianze che lo riguardano.
“Dopo la liberazione tornò a Roma, ma con grande riservatezza non volle mai raccontare della sua esperienza nel campo e dell’orrore a cui dovette assistere”, sottolinea la Comunità ebraica cittadina in un messaggio. La scomparsa della memoria diretta, si evidenzia, “è un pungolo che ci esorta a portare avanti per le giovani generazioni riflessione e azione, nel rispetto della dignità di tutti gli esseri umani”.
“Dopo la terribile esperienza della Shoah ebbe il coraggio di ricostruirsi una vita e una famiglia dalla forte identità ebraica, che oggi fa attivamente parte della nostra Comunità tramandandone le tradizioni”, il cordoglio della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello. “Tornato a Roma dopo la liberazione, si è ricostruito una vita con grande coraggio” sottolinea la Fondazione Museo della Shoah, che lo ospitò insieme ad altri Testimoni in occasione di una visita, il 16 ottobre del 2016, del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Prime reazioni anche da parte delle istituzioni. “Ho appreso con grande dolore della scomparsa di Donato Di Veroli. A nome dell’amministrazione regionale mando un abbraccio alla famiglia e alla Roma ebraica. La tua storia non sarà dimenticata”, il messaggio del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Sia il suo ricordo di benedizione.