Bologna, dai film agli skater il Memoriale prende vita
Costruire attorno al Memoriale una realtà viva. Era uno degli obiettivi che Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica di Bologna, si era posto per il Memoriale della Shoah cittadino. A distanza di sei anni dall’inaugurazione dell’installazione – due imponenti muri paralleli, fortemente evocativi, che dominano la piazza tra via Carracci e il ponte di via Matteotti -, il luogo è diventato sempre più un punto di riferimento per i bolognesi. E per valorizzarlo ulteriormente, la Comunità ebraica ha deciso di portarvi la quarta edizione della rassegna “Treni verticali”. Quattro serate (18-21 luglio), aperte al pubblico, incentrate sui temi dell’inclusione e della lotta alle discriminazioni con la proiezione di docufilm, performance artistiche e sportive con l’obiettivo di coinvolgere diverse fasce d’età. “Come abbiamo sempre dichiarato da quando abbiamo inaugurato la piazza e il monumento alla Shoah, pensiamo che la Memoria in quanto tale debba necessariamente rinnovarsi in un’azione viva. – spiega oggi De Paz – E avere in questo luogo eventi a cui partecipa tutta la città, in cui la conoscenza è strumento principale per promuovere il rispetto, segue questa linea di pensiero”. Importante, aggiunge il presidente della Comunità bolognese, il fatto “di avere sempre avuto al fianco l’amministrazione cittadina”. Inoltre, sottolinea, questa è la prima volta che “Treni verticali” viene inserito nel programma di Bologna estate (rassegna di iniziative culturali che coinvolge tutta la città da giugno a settembre). “Sembra un dato di poca importanza, ma è invece la conferma del riconoscimento del valore del progetto attorno al Memoriale, nel prossimo futuro parte integrante del polo della Memoria in città”.
Primo appuntamento della rassegna, la proiezione del docufilm “Il Giovane Corsaro. Pasolini da Bologna” (18 luglio, ore 21.00) del regista Emilio Marrese, che interverrà alla serata. Ideato e prodotto in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini da Si Produzioni, il documentario racconta la gioventù di uno degli intellettuali italiani più importanti e radicali del Novecento nella città dove nacque e si formò.
Il docufilm del regista Davide Rizzo “Lettere dall’Archivio. Storie di architetti e ingegneri ebrei vittime delle leggi razziali a Bologna” sarà invece al centro della seconda serata. La pellicola è il frutto di un progetto di ricerca promosso dall’Ordine degli architetti e ingegneri con la Comunità ebraica bolognese. Un lavoro sulle carte degli archivi cittadini che porta alla luce le figure di Enrico De Angeli, Giulio Supino e Guido Muggia, allontanati dalla professione in seguito alle leggi razziste del 1938.
Per la terza serata spazio invece al mondo dei giovani skater, che sin dall’inizio hanno popolato gli spazi in prossimità del Memoriale. “La loro presenza è diventata una forma di presidio sociale di una piazza che in questo modo non viene mai abbandonata. Un valore che abbiamo sempre trovato unico e importante”, sottolinea De Paz. Così in collaborazione con Bologna Skateschool e Piazzetta Playground, gli skater saranno pienamente parte di “Treni verticali” con una performance accompagnata da un dj set. Sarà inoltre inaugurata un rail, ovvero un elemento rimovibile usato per le evoluzioni in skateboard.
A chiudere la rassegna, lo spettacolo di arti performative “Ofelia” della scuola di Danza Sociale “Nuovo Laboratorio”, di Claudia Rota. A interpretarlo, un corpo di ballo tutto al femminile, con danzatrici di tutte le età che raccontano il tema della difficoltà di inclusione scolastica, sociale e lavorativa.