Il destino del popolo ebraico
“Ma tovu ohalekha Ja’aqov mishqenotekha Israel – Come sono buone le tue Tende o Giacobbe i tuoi Santuari o Israel” (Bemidbàr 24;5).
Uno dei meshalim (detti) che Bilam rivolge al popolo ebraico riguarda la condizione morale e spirituale.
Volendo interpretare l’espressione “ohel Ja’aqov – tenda di Giacobbe” dobbiamo rifarci alla parashà di Toledot, nel libro di Bereshit, quando è detto che WEsav amava la caccia, mentre Ja’aqov sedeva nelle tende” (Bereshit 25;27).
Rashì in quella occasione commenta dicendo che Ja’aqov sedeva nelle tende, ossia studiava Torah nel bet ha midrash di Shem e ‘Ever. Quindi, interpretando quel testo in quel modo, possiamo interpretare anche nel nostro caso: “quanto è buono e positivo studiare Torah nelle scuole di Ja’aqov”. Mishqenotekha è chiaramente riferito al Mishqan – Il Tempio mobile del deserto, quindi il luogo di culto in genere.
Quando Israele è dedito allo studio ed è raccolto nella tefillah, nessuno potrà mai attaccarlo o dominarlo.
Questa è la nostra forza; questo è il nostro destino, senza competere con nessun altro.
Il popolo ebraico è stato creato e deve vivere in funzione della propria vita e della vita dei suoi figli.
Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna